Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  agosto 20 Martedì calendario

Tutti gli scenari possibili sul governo che verrà

Il modello Ursula
Dal nome di Ursula Von Der Leyen, la neopresidente della commissione europea votata fra gli altri da Partito democratico, Cinque Stelle e Forza Italia. Un allargamento a un pezzo del centrodestra dell’ipotesi rossogialla, proposto dall’ex premier Romano Prodi che è tornato a indicare la via. Si tratta di un “patto di legislatura alla tedesca” che non dispiace a Forza Italia e ai suoi padri nobili come Gianni Letta. Da stabilire se i berlusconiani entrerebbero al governo o si limiterebbero all’appoggio esterno.
«L’idea di stare all’opposizione con Salvini, e continuare a farci divorare dalla Lega, non ci attrae», dice un autorevole senatore di Forza Italia. Naturalmente contrari la Lega e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni: «È uno scenario che mette i brividi», ha detto la leader della formazione di destra.
I principali sostenitori Romano Prodi, i moderati di Forza Italia, parte di Pd e M5S
I principali avversari Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Leu
Possibili premier Enrico Letta, Raffaele Cantone Enrico Giovannini
***L’esordio rossogiallo
Nascerebbe dall’abbraccio – inatteso fino a qualche settimana fa – fra Pd e M5S, con la probabile adesione da sinistra di Leu. Il più classico dei “ribaltoni” per Salvini, che ha aperto la crisi invocando elezioni anticipate e rischia di pagare a caro prezzo la sua mossa d’azzardo estiva. Il governo rossogiallo è una soluzione politica probabile, che nel 2018 abortì per il no di Matteo Renzi, ora favorevole a un’intesa, e pronto a far pesare il peso preponderante della sua pattuglia parlamentare. Il segretario dem, Nicola Zingaretti, ha sempre detto di preferire il voto ma il Pd – che stasera celebra la direzione – è pronto ad accettare questa ipotesi. Come il redivivo Beppe Grillo che domenica ha catechizzato i suoi a Bibbiona. L’esercito di parlamentari 5S, timorosi di andare a casa, non disdegna di sostenere questa formula.I principali sostenitori L’ala renziana del Pd, il M5S che fa capo a Roberto Fico e LeuI principali avversari I leader di Lega e Fratelli d’Italia Matteo Salvini e Giorgia MeloniPossibili premierRoberto Fico, Giuseppe Conte***
Il ritorno gialloverdeMatteo Salvini, dopo aver scatenato la crisi balneare e lanciato bordate contro gli ex alleati, ha ammorbidito i toni negli ultimi giorni, per timore di un’alleanza parlamentare che lo tagli fuori. Il ministro degli Interni non sarebbe ostile, a questo punto, alla riproposizione di un governo Lega-M5S, magari con un premier diverso e con un ampio rimpasto, il siluramento di qualche ministro mai amato (leggi Toninelli) e una maggiore quota di rappresentanti del Carroccio nell’esecutivo. Una non-sfiducia a Conte da parte della Lega, nel caso in cui si arrivasse a un voto d’aula, favorirebbe questo percorso.Ma i 5Stelle domenica, dopo l’incontro dei vertici con Grillo, hanno nei fatti chiuso la porta a Salvini, dichiarandolo «inaffidabile» dopo «la pugnalata» inferta alla coalizione:difficile che torni il sereno dopo il temporale d’agosto.I principali sostenitori Salvini, l’ala anti-Pd del M5SI principali avversari La maggioranza del M5S, Pd, Forza Italia, Fratelli d’ItaliaPossibili premierGiuseppe Conte e Luigi Di Maio***L’esecutivo istituzionale
Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, nel caso in cui non riscontrasse le condizioni di una maggioranza politica coesa e con una prospettiva lunga, ma al contempo registrasse una prevalenza di posizioni contrarie alle urne, potrebbe affidarsi a un governo istituzionale, previo appello a tutte le forze politiche, per dare stabilità al Paese, affrontare anzitutto le emergenze economico-finanziarie e fare le riforme. Un governo comunque politico, guidato magari dal presidente di uno dei due rami del parlamento.
Una delle carte che il presidente della Repubblica ha in mano e che potrebbe giocare nei prossimi giorni.
Meno quotata sembra invece l’ipotesi di un esecutivo tecnico, affidato a Raffaele Cantone o a Carlo Cottarelli, già chiamato da Mattarella nel 2018 per formare un governo mai nato.
I principali sostenitori Al momento non ha sostenitori ufficiali
I principali avversari Lega, Fratelli d’Italia e M5S
Possibili premier
Roberto Fico e Maria Elisabetta Casellati
***Il governo di scopo
Altro scenario possibile, seppur non probabile, è un esecutivo di scopo, politico ma con una composizione più tecnica dell’attuale e pochi obiettivi, soprattutto con una durata temporale limitata: potrebbe nascere per portare a termine la riforma costituzionale con il taglio dei parlamentari, fare la manovra d’autunno scongiurando così l’aumento dell’Iva e traghettare il Paese verso nuove elezioni nel 2020: tutto ciò, ovviamente, passando pure dal varo di una nuova legge elettorale. Una formula di questo genere l’aveva lanciata inizialmente Matteo Renzi, con la postilla “aperto a chi ci sta”. Il senatore fiorentino poi si è avvicinato all’idea di un governo di legislatura con i M5S, pur restando aperto a tutte le ipotesi. L’esecutivo di scopo, in realtà, potrebbe anche avere azionisti diversi, essere cioè sostenuto dall’attuale maggioranza in crisi e assumere, per pochi mesi, le sembianza di un Conte-bis.
I principali sostenitori È la proposta lanciata da Renzi agli inizi della crisi
I principali avversari Lega, Fratelli d’Italia, Zingaretti
Possibili premier
Giuseppe Conte, Raffaele Cantone, Enrico Letta
***Il governo di minoranza
Una suggestione, più che altro, che coinvolge in principal modo ambienti pentastellati. È una possibilità di minor rilievo, che si realizzerebbe se dalle consultazioni del Colle emergessero le condizioni per un esecutivo monocolore, con ministri esclusivamente di 5 Stelle, che chiederebbe in aula l’appoggio per i provvedimenti più importanti, dalla riforma costituzionale alla manovra di bilancio.
Scenario fragile, che si reggerebbe solo sulla volontà di molti di non andare a nuove elezioni ma che avrebbe altissime probabilità di venire travolto in aula: un governo di minoranza, peraltro, ha scarsissimi precedenti nella storia parlamentare. A parte alcune voci interne al Movimento, nessuna forza politica ha espresso apprezzamento per questa soluzione, l’ultima in grado di poter scongiurare le urne.
I principali sostenitori Movimento Cinque Stelle
I principali avversari Lega, Partito Demoratico, Forza Italia, Fratelli d’Italia
Possibili premier Giuseppe Conte, Luigi Di Maio, Roberto Fico