il Fatto Quotidiano, 19 agosto 2019
Giannis Antetokounmpo, il clandestino che grazie al basket guadagna 250 milioni di dollari
Ieri vendeva mercanzie a Sepolia, periferia povera di Atene. Oggi è il miglior giocatore del campionato americano con un ingaggio miliardario. Nessun dubbio: il greco sarà il volto copertina del mondiale di pallacanestro in Cina, in scena dal 31 agosto.
I genitori erano sbarcati in Grecia da clandestini, nel 1992, fuggendo dalla Nigeria: “L’incubo era che la polizia ci fermasse per espellerci. C’erano giorni in cui se non vendevamo nulla non si mangiava”. Ora è la star dei Milwaukee Bucks, ma il passato umile ritorna. Quando ha incassato il primo assegno, al compagno di squadra Zaza Pachulia ha chiesto: “C’è un modo per non pagare le tasse?”. Un giorno riceve un paio di scarpe Gucci da Larry Sanders. Lui lo apostrofa: “Sei pazzo, costano troppo!”. Da ragazzo non aveva i soldi per la calzature. Gliele prestava, Thanasis, il fratello. Oggi indossano la stessa casacca Nba.
Nessuno è arrivato alle stelle partendo dall’inferno. Tranne Giannis Antetokounmpo: 10 anni fa vendeva chincaglierie sulle bancarelle di Atene, in Grecia, insieme ai genitori fuggiti clandestinamente dalla Nigeria; oggi punta a un contratto da 250 milioni di dollari con la squadra Nba di Milwaukee, i Bucks. “C’erano giorni in cui se non vendevamo nulla non avevamo i soldi per la cena – ha dichiarato Giannis ricordando i tempi da venditore ambulante -. Vivevamo col pensiero che la polizia potesse fermarci ed espellerci dal Paese”. Timori di ieri. Perché Giannis sarà il volto copertina dei mondiali di basket, in scena dal 31 agosto in Cina. Tra le sue vittime c’è già l’Italia, annichilita nell’amichevole del 16 agosto.
La brutta notizia, per gli avversari, è che può migliorare tanto: tira male e il controllo di palla non è perfetto. “Credo di aver raggiunto il 60% del mio potenziale”, ha ammesso il greco dopo aver ritirato a luglio il premio di Mvp (miglior giocatore) dell’ultimo campionato Nba. E se imparasse a tirare e a trattare meglio la palla a spicchi? Già ai mondiali potremo vedere un antipasto del nuovo Giannis. Mentre il passato da clandestino, nelle scalcinanti periferie ateniesi, è archiviato per sempre. Ma a volte ritorna.
Come durante il suo primo anno in America, stagione 2013–2014. È in taxi, diretto al palazzetto per un match: si ferma a un money transfer per spedire denaro alla famiglia. Solo che non lascia niente per sé, nemmeno un soldo per il tassista. L’auto gialla fila via e Giannis resta sul marciapiede, da solo, giusto il tempo di chiedersi con una punta di panico: arriverò mai alla partita in tempo? Inizia a correre a tutta velocità e bisogna immaginarsi la scena: un gigante di 2,11 metri, gambe lunghissime, divora il terreno con l’eleganza di un ballerino. Un dio greco che si muove più rapido della luce non passa inosservato. Infatti un tifoso dei Bucks lo riconosce, s’accosta in macchina e gli dà un passaggio fino al campo. La limousine da star, non era abituale per la famiglia Antetokounmpo.
Classe 1994, Giannis è cresciuto nel quartiere povero di Sepolia ad Atene. Secondogenito con quattro fratelli, papà operaio, la madre fa la venditrice ambulante con figli al seguito. I genitori sono sbarcati in Grecia nel 1992, in fuga dalla Nigeria. Per vent’anni vivono da clandestini e solo nel 2013 ottengono la cittadinanza, quando Giannis è pronto a volare in Nba. I galloni da superstar però sono lontanissimi: Giannis gioca nella serie B del campionato ellenico, con la divisa del Filathlitikos Basketball Club. Era entrato in squadra a 12 anni, senza nemmeno i soldi per comprarsi le scarpe. Gliele prestava Thanasis, il fratello maggiore di due anni con cui condivide l’ossessione per il basket. Per la famiglia Antetokounmpo, il parquet è l’unico riscatto. Ai tempi, prima scendeva in campo Giannis, con gli under 16 del Filathlitikos: a fine gara si toglie le calzature e le passa a Thanasis, degli under 18. Il passato ritorna, come tributo al fratello: all’All star Game di febbraio (l’amichevole tra i giocatori più forti dell’Nba) Giannis indossava lo stesso modello di scarpe, con la scritta thanks for sharing. I due giocheranno di nuovo insieme. Thanasis è stato appena ingaggiato dai Bucks: 3 milioni di dollari per due anni. Ora, un paio di scarpe a testa, possono permetterselo. L’unico dei fratelli che non gioca a basket è Francis (classe 1988): ha preferito gli scarpini da calcio. Alex (17 anni) promette bene sul parquet e Kostas (22 anni) debutterà quest’anno coi Los Angeles Lakers, al fianco di Lebron James. Bleacher Report ha interpretato l’ingaggio del fratellino come un’esca per portare Giannis in California, alla corte di King James: un duo da fantascienza, tra i più forti di sempre. Ma quello è il futuro.
La svolta della vita è nel 2013, quando i Bucks scelgono Giannis al numero 15 del draft, la selezione delle giovani promesse Nba. Quando arriva il primo assegno da professionista, dimezzato dal fisco, il giovane squattrinato (che non conosceva la tassazione americana) si rivolge al compagno Zaza Pachulia per chiedergli: “C’è un modo per non pagare le tasse?”.
Il primo anno inizia le gare in panchina. Alterna errori madornali a lampi accecanti. Per i fan è The greek freak, il mostro greco, per via delle misure fuori scala: scollina i 2 metri e 11, le braccia sono prolunghe da 225 cm, le mani arpioni da 26 cm. Superata la metà campo, in tre falcate vola a schiacciare. Chiude il primo anno a 6,8 punti di media, tra luci e ombre: troppo esile e timido. Cinque anni dopo, è il miglior giocatore della Lega a 27,7 punti dei media. Spalle e torace sembrano scolpiti nella roccia, nessuno lo intimidisce più. L’anno prossimo potrebbe cambiare squadra. Se imparasse a tirare, 250 milioni potrebbero essere pochi.