Il Messaggero, 19 agosto 2019
Biografia di Hedy Lamarr
Sex symbol e inventrice, attrice e ingegnere, icona femminile del secolo scorso costantemente a cavallo tra amore, cinema, musica, guerra, scienza, perfino scandalo: Hedy Lamarr, la diva «più bella del mondo» protagonista della prima scena di nudo integrale della storia (nel film Extase- Estasi, 1933) verrà celebrata a Venezia mentre Gal Gadot si prepara a farla rivivere in una serie tv prodotta da Showtime con la stessa Wonder Woman. E destinata, dopo il documentario Bombshell prodotto da Susan Sarandon nel 2018, a ripercorrere non solo la carriera hollywoodiana dell’attrice scomparsa nel 2000, ma anche a sottolineare lo straordinario contributo da lei offerto allo sviluppo della tecnologia: nata nel 1914 in Austria in un’agiata famiglia ebrea con il nome di Hedwig Kiesler, prima di recitare Hedy Lamarr aveva studiato ingegneria a Vienna e, per salvare le navi alleate dagli attacchi degli U-Boot tedeschi, durante la Seconda Guerra mondiale, elaborò un sistema di guida a distanza per siluri, universalmente considerato il padre del wi-fi e del blue-tooth. Per il suo brevetto (classificato con il numero 2.292.387) nel 2014 è stata inserita nel National Inventors Hall of Fame.
BRIVIDO IN PLATEA
Venezia s’inchina dunque alla diva dalla doppia personalità. Il 27 agosto la 76ma Mostra verrà pre-inaugurata dalla versione restaurata in 4k proprio di Extase-Estasi, diretto dal regista ceco Gustav Machatý e passato alla storia per il nudo integrale di Hedy che nuota in un lago dopo aver lasciato i vestiti sul suo cavallo e per il primo orgasmo mai visto sullo schermo, suggerito in tempo reale dai volti della protagonista e del suo amante (l’attore Aribert Mog): al centro della storia ultra-drammatica è infatti una giovane donna che, trascurata dal marito anziano, si consola nelle braccia di un altro prima che l’ex arrivi a suicidarsi. Il film suscitò uno scandalo enorme proprio a Venezia, dove fu presentato in anteprima il 7 agosto 1934 per ricevere poi due premi (migliore pellicola straniera e regia).
Michelangelo Antonioni, al Lido in veste di critico, scrisse che «nel giardino dell’Excelsior, quella sera, si udiva il respiro degli spettatori attentissimi e un brivido correre per la platea». Di quella platea facevano parte anche alcuni gerarchi fascisti, ufficialmente moralisti ma in realtà molto eccitati, tanto che l’eco di quella serata arrivò a Roma alle orecchie di Benito Mussolini che chiamò a rapporto Luciano De Feo, direttore dell’Istituto per il Cinema Educativo e organizzatore della Mostra. E il dirigente portò personalmente le pizze di Extase-Estasi al Duce che, al termine della scena incriminata, esclamò: «Però, è una gran bella donna!», e lo scandalo non ebbe conseguenze.
LA FUGA
Non le ebbe nemmeno il tentativo del marito di Hedy, il ricco mercante d’armi austriaco Fritz Mandl, di acquisire tutte le copie del film per ritirarlo dalla circolazione: Extase-Estasi era già entrato nel mito mentre in molti Paesi veniva censurato per il suo contenuto esagaretamente erotico. In quegli anni la protagonista, che si faceva ancora chiamare Keisler ed era sempre più famosa, maturò una crescente insofferenza per il marito che vendeva armi ai regimi fascisti e nel 1937 fuggì a Londra con le tasche piene di gioielli. Là venne ingaggiata dal produttore Louis B. Mayer che, folgorato dalla sua bellezza, le trovò il nome d’arte Lamarr e la fece debuttare a Hollywood dove Hedy avrebbe girato una trentina di film diretta da King Vidor (Corrispondente X, Il molto onorevole Mr. Punham), Jean Negulesco (I cospiratori), Cecil B. DeMille (Sansone e Dalila), accanto a star come Spencer Tracy, Judy Garland, Clark Gable, James Stewart. Ed è alla fine degli anni Trenta che, mentre nell’Atlantico i sottomarini tedeschi affondano le navi di rifornimenti destinati agli alleati, Lamarr immagina un sistema di guida basato sulla variazione delle frequenze radio impiegate e crea una crittografia delle informazioni che oggi viene utilizzata nella telefonia mobile. Si fa aiutare, nel suo lavoro, dal compositore Georges Antheil che nel brano Ballet Méchanique aveva fatto suonare 16 pianoforti sincronizzati attraverso rotoli di carta perforata: il sistema di telecomunicazioni inventato da Hedy si fonda proprio su due rotoli che, contenenti uno schema casuale di informazioni, rendono i siluri impossibili da intercettare.
LE MEMORIE
Ma sarà solo negli anni Novanta che a Hedy Lamarr ormai messa da parte dal cinema e in caduta libera nella vita privata (ha divorziato sei volte e litigato con i tre figli, è affetta da cleptomania), viene riconosciuta l’invezione di quel primordiale wi-fi e la qualifica di genio delle telecomunicazioni. A 84 anni, due prima di morire dimenticata, l’attrice ricevette la medaglia Kaplan, la più prestigiosa onorificenza austriaca riservata agli inventori. «Era ora», fu la sua lapidaria reazione. E pensare che per tutta la vita, corteggiata dagli uomini e adorata dai fan, aveva cercato di dissimulare la propria intelligenza. «Qualunque donna può essere seducente», ha scritto nelle sue memorie, «basta che non si muova e abbia l’aria stupida».