Il Sole 24 Ore, 19 agosto 2019
Brexit è una manna per gli studi legali
Brexit ha fatto rallentare l’economia britannica, ha bloccato gli investimenti e ha indebolito la sterlina, ma è stata una manna per gli esperti e i consulenti legali. L’impennata nella domanda di consigli e strategie su come gestire le incognite dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea è la ragione principale per l’aumento degli utili dei maggiori studi legali.
Il cerchio magico
I magnifici cinque del cosiddetto “cerchio magico” – definizione coniata dalla rivista The Lawyer negli anni Novanta e che da allora è diventata di uso comune – festeggiano in queste settimane i migliori risultati finanziari mai registrati. I più soddisfatti sono i partner, gli avvocati di maggiore esperienza e provata competenza, che hanno visto lievitare il loro “pacchetto annuale” oltre gli 1,6 milioni di sterline (1,7 milioni di euro).
Il “magic circle” comprende gli studi legali Allen & Overy, Clifford Chance, Freshfields Bruckhaus Deringer, Linklaters e Slaughter and May, alcuni dei quali hanno uffici anche in Italia. Slaughter and May è notoriamente il più ricco, ma anche l’unico a non rendere noti utili o risultati. Si sa però che il Pep (profit per equity partner, il pacchetto annuale di profitti degli equity partner) è di 2,7 milioni di sterline all’anno (2,9 milioni di euro), un reddito ben al di sopra degli altri.
Bilanci in crescita
I restanti quattro studi legali “magici” sono più trasparenti e in luglio pubblicano regolarmente i loro risultati finanziari per l’anno fiscale 2018/19, che in Gran Bretagna va da aprile a aprile. Tra questi quattro, Freshfields Bruckhaus Deringer quest’anno si rivela il più redditizio, con un Pep medio di 1,8 milioni di sterline (1,9 milioni di euro), il 6% in più dell’anno scorso e il massimo mai raggiunto dallo studio. Il reddito annuale del gruppo è salito del 5% a 1,5 miliardi di sterline (1,6 miliardi di euro), mentre gli utili si sono attestati a 688 milioni di sterline, un +1% (741,5 milioni di euro).
I partner a Linklaters hanno visto il loro reddito medio fare un balzo del 10,5% a 1,7 milioni di sterline (1,8 milioni di euro), un livello record per lo studio legale. I ricavi sono saliti del 7% a 1,6 miliardi di sterline (1,7 milioni di euro) e gli utili dell’11% a 751 milioni di sterline (809,4 milioni di euro).
Numeri in aumento anche a Allen & Overy, che ha visto il Pep medio salire dell’1% a 1,64 milioni di sterline, mentre i ricavi sono cresciuti del 5% a 1,63 miliardi di sterline e gli utili sono saliti dell’8% a 708 milioni di sterline (763 milioni di euro).
A Clifford Chance il Pep è aumentato dell’1% a 1,6 milioni di sterline (1,7 milioni di euro), mentre i ricavi sono aumentati del 4,3% a 1,7 miliardi di sterline (1,8 miliardi di euro) e gli utili sono cresciuti del 2% a 637 milioni di sterline (686,6 milioni di euro).
Gli altri studi
Anche fuori dal “cerchio magico” però le cose vanno decisamente bene. Secondo gli ultimi dati ufficiali, i guadagni medi annuali dei partner negli studi legali britannici hanno superato le 200mila sterline per la prima volta nella storia (215mila euro). La nuova media è di 201mila sterline, un aumento del 7% sull’anno precedente e del 35% rispetto al 2012. I top 100 studi legali britannici hanno visto i loro utili aumentare del 7% in media.
Ovviamente l’aumento degli utili non è dovuto solo alle consulenze su quel campo minato per le imprese che è Brexit. Le incertezze legate alla politica commerciale mutevole del presidente americano Donald Trump hanno contribuito all’aumento della richiesta di consulenze esperte da parte delle imprese, così come la stretta sui controlli agli investimenti stranieri imposti dall’amministrazione Usa per ragioni di sicurezza nazionale.
Le classiche operazioni di M&A inoltre continuano a essere fonte di profitto per gli studi legali. Linklaters, ad esempio, nell’ultimo anno ha incassato 46 milioni di sterline solo per le consulenze alla catena di supermercati Sainsbury’s durante il tentativo di acquisizione del gruppo rivale Asda, controllato dal colosso americano Walmart. Il takeover da 14 miliardi di sterline è poi fallito.
Nonostante i risultati finanziari positivi, però, gli studi legali del cerchio magico non possono riposare sugli allori. Devono infatti continuare a inseguire i rivali statunitensi che sono più grandi, più ricchi e più redditizi. I grandi studi Usa sono anche più agguerriti nel reclutare i migliori avvocati ed esperti legali a suon di milioni. La concorrenza con i rivali americani è aspra e proprio per potersi tenere stretti i talenti che hanno i cinque studi britannici hanno rivisto le loro strutture salariali e permesso aumenti dei redditi dei partner a livelli record.