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 2019  agosto 18 Domenica calendario

Le bionde sono in calo ma restano le più fumate fra i tabacchi

Le bionde mantengono il primato, ma sono in calo. È boom invece delle sigarette elettroniche: +1740% in tre anni. È quanto emerge dal Libro Blu sull’attività dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Con l’88% delle quantità vendute (in chilogrammi) e il 92% degli introiti da accise garantiti all’Erario lo scorso anno, le bionde dominano ancora il mercato dei tabacchi. Gli altri prodotti – trinciati per fare le sigarette, tabacchi da inalazione senza combustione, sigaretti, sigari, trinciati e fiuti – si dividono la restante quota. Vale a dire il 12% delle quantità vendute e l’8% degli introiti da accise. Tuttavia, i dati del triennio 2016-2018 indicano un trend negativo per le sigarette e positivo per tutti gli altri prodotti, sia in termini di quantità vendute che di incassi per il fisco. Dal 2016 la quantità in kg di sigarette vendute è diminuita del 6% e gli introiti da accise e Iva si sono ridotti rispettivamente del 3 e del 4%. Tra gli altri prodotti, le quantità in kg di sigarette venduti è più che raddoppiata negli ultimi tre anni (+114%), aumentati anche i trinciati, ma sono le sigarette elettroniche che hanno fatto registrare un’impennata, con un +1.740 per cento, a cui corrisponde un aumento degli introiti da accise e Iva rispettivamente del 1.924 e del 1.740%. Dal 2015 al 2018 si registra inoltre per tutti i prodotti del settore un aumento del valore unitario dell’accisa per ogni kg di venduto. Nel 2018 aumenta, rispetto all’anno precedente, il gettito complessivo per l’Erario, che si attesta a quasi 14 miliardi. In Italia, secondo le ultime statistiche i fumatori sono 10,4 milioni (6,3 milioni uomini e 4,1 donne). Siamo al decimo posto in Europa per percentuale di fumatori, con un valore inferiore alla media europea (22,3% contro 26,2%). In crescita gli ex fumatori passati dal 20,2% del 2001 al 22,7% del 2017. Quali sono gli effetti positivi della sigaretta elettronica? Il più immediato è il miglioramento delle capacità respiratorie, perché la gola è meno infiammata e la sensazione fastidiosa di secchezza legata al caldo del fumo e alla presenza di prodotti di combustione sparisce quasi subito. Nei dispositivi più recenti, come l’Iqos della Philip Morris che utilizzano tabacco riscaldato, si conserva anche il piacere legato all’aroma della sigaretta tradizionale. Cala il senso di oppressione al petto e di irritazione dei bronchi, permettendo di respirare con ritrovata libertà, e di sostenere sforzi più estesi, grazie al recupero rapido del fiato disponibile.. Dopo questi vantaggi iniziali, quelli successivi e facili da riconoscere sono un immediato calo del catarro, unito alla ripresa della sensibilità del gusto e del senso dell’olfatto Di solito chi fa uso di dispositivi elettronici tende a fumare di meno ed impara progressivamente a gestire le quantità delle boccate, man mano che il riflesso condizionato, legato al dover finire una sigaretta intera, si perde. Che cosa ne pensa la comunità scientifica della sigaretta elettronica? Le analisi di breve e medio periodo unite ai dati derivanti dagli studi sono molto incoraggianti, specie se messi a diretto confronto con quelli devastanti relativi al fumo di sigaretta classica e al consumo di tabacco in generale. I dati hanno portato la comunità scientifica a sviluppare un’opinione tendenzialmente favorevole rispetto alla sigaretta elettronica che, sebbene non venga vista come la soluzione definitiva al problema della dipendenza da nicotina, è sicuramente considerata meglio rispetto a quella a combustione. Oncologi come Umberto Veronesi si sono trovati a difendere la sigaretta elettronica rispetto a quella classica perché hanno valutato che, confrontando gli svantaggi dell’una e dell’altra, hanno riconosciuto che la quantità di sostanze tossiche immesse nell’organismo è enormemente più bassa.