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 2019  agosto 17 Sabato calendario

Ancora polemiche sul Jova Beach Party

La corsa a ostacoli del Jova Beach Party fra gli esposti presentati da associazioni ambientaliste, praticamente per ogni data del tour, è inciampata a Vasto: non solo il prefetto di Chieti ha annullato il concerto che avrebbe dovuto svolgersi oggi, ma la Procura di Vasto ha aperto un fascicolo e i carabinieri, nella loro relazione, elencano una serie di irregolarità. Parte dei punti contestati riguarda il “fosso del ponte marino”, cioè il corso d’acqua che attraversa la spiaggia del paese abruzzese.
«Com’è stato possibile scrivere che non erano presenti ostacoli né vegetazione, come sostenuto dagli organizzatori del concerto, quando invece c’è il fosso di ponte marino? – si chiede Augusto De Sanctis della Stazione ornitologica abruzzese, fra le prime associazioni a opporsi al progetto -. Portare 30mila persone in un posto con quelle caratteristiche poneva una serie di problemi sia per gli aspetti idrogeologici sia per quelli naturalistici». Elementi sottolineati anche dai carabinieri del comando di Chieti nell’atto riassuntivo della prefettura: «L’Autorità di bacino, riferendosi al corso d’acqua», sostiene che la zona «è assimilabile ad un’area ad elevata pericolosità idraulica». La questione delle autorizzazioni agli interventi necessari per permettere il maxi-show di Jovanotti sull’arenile apre un altro capitolo di cui si è occupata anche un’interrogazione dello scorso luglio alla Camera dei deputati, riportata nella relazione dei carabinieri: «Parlando delle problematiche ambientali sollevate dal Jova Beach Party, chiede chiarimenti sulle autorizzazioni e sulle somme spese, in particolare per la procedura di autorizzazione paesaggistica di cui al decreto 42/2004 che prevede il parere vincolante della Sovrintendenza archeologica, Belle arti e Paesaggio».
Bene, stando agli atti a disposizione, «non risulta alcuna autorizzazione della Sovrintendenza, né tantomeno alcuna richiesta del Comune di Vasto». A prescindere dalla legittimità degli atti, viene comunque sottolineato come «la presenza del Fosso rappresenti un rischio per la manifestazione». Ancora sugli aspetti ambientali e sul rispetto delle norme che li riguardano, i carabinieri osservano che anche la scelta della parte di spiaggia dove far svolgere lo spettacolo appare perlomeno discutibile: «Già nella riunione del 16 luglio era chiaramente indicato come l’area prescelta non fosse destinata ad area eventi». Anzi, persino dal sito ufficiale dell’amministrazione comunale emerge con evidenza che «l’area definita “tutela ambientale e riqualificazione” comprende la rinaturalizzazione della foce di Fosso del Ponte Marino».
Tutta la vicenda è ora sotto la lente della magistratura. Al momento il fascicolo di indagine risulta aperto senza titoli di reato né indagati. L’associazione ambientalista denuncia il danno provocato dalle ruspe che, quando ancora il Jova Beach Party era in cartellone, sono entrate in azione ricoprendo il corso d’acqua: «Si è anche danneggiata la vegetazione che cresceva intorno al fosso. Si tratta di habitat che, come in altri luoghi del tour che abbiamo documentato, meritano tutela». Jovanotti, su Facebook, aveva protestato contro chi «combatte una sua personale battaglia politica locale in affannosa ricerca di visibilità a buon mercato».