Corriere della Sera, 17 agosto 2019
Le prossime tappe della crisi
Finora le sorprese sono state tante. A partire dal momento scelto per aprire la crisi, pieno agosto, per passare alle numerose inversioni di rotta alle quali abbiamo assistito. Ma cosa potrebbe succedere nei prossimi giorni nei palazzi della politica, a partire dalla settimana che si apre lunedì?
1 Quali sono le prossime tappe di questa crisi di governo di mezz’estate?
Martedì 20 agosto, alle 15, il presidente del consiglio Giuseppe Conte si presenterà nell’Aula del Senato, dove la Lega ha presentato la mozione di sfiducia contro di lui e quindi contro il governo. Da quando si è aperta questa crisi non sono mancati i colpi di scena. Ne potremmo vedere ancora. Ma allo stato l’ipotesi più probabile è che nel corso del suo intervento il presidente del Consiglio annunci l’intenzione di salire al Quirinale. Per poi rimettere il mandato nella mani del presidente della Repebblica Sergio Mattarella.
In questo modo dovrebbe evitare il voto sulla mozione di sfiducia, che verrebbe di fatto scavalcata dalle sue dimissioni. Ma anche lasciare la porta aperta a un nuovo incarico, un governo Conte bis eventualmente anche con una maggioranza diversa da quella gialloverde. E questo perché tecnicamente non sarebbe sfiduciato.
2Che cosa farà il presidente Mattarella?
In via informale il capo dello Stato ha già fatto sapere di volersi prendere il tempo necessario per uscire dalla crisi nel migliore dei modi possibili. Bisogna fare presto, perché un governo serve. Ma soprattutto bisogna fare bene, perché serve un governo stabile. Al Quirinale non ci saranno consultazioni lampo, dunque. E sarà lasciata ai partiti la scelta su cosa fare: se andare al voto oppure no, che tipo di maggioranza costruire. Ma soprattutto che tipo di programma realizzare, visto che i semplici numeri dei seggi in Parlamento, senza un solido programma condiviso alle spalle, non garantiscono stabilità come anche quest’ultima crisi ha dimostrato.
Per fare questo il capo dello Stato non esclude nemmeno, una volta fermati anche per pochi mesi gli aumenti dell’Iva che altrimenti scatterebbero dal primo gennaio, la possibilità dell’esercizio provvisorio, con il governo limitato all’ordinaria amministrazione e la possibilità di spendere, mese per mese, solo un dodicesimo di quanto speso nell’anno precedente.
3Ma Matteo Salvini che cosa ha intenzione di fare?
Difficile che si arrivi a votare la mozione di sfiducia contro Conte, che in ogni caso la Lega non ha ritirato. Il vicepremier Salvini adesso lancia segnali di pace al Movimento 5 Stelle, come quando dice di aver già votato il taglio del parlamentari e di essere pronto a farlo di nuovo. Ma potrebbe essere anche solo un trucco per far saltare la trattativa in corso tra lo stesso Movimento 5 Stelle e il Pd per un governo diverso.
4E invece il Movimento 5 Stelle?
Tutti i leader del Movimento, a partire da Luigi Di Maio, dicono da giorni che l’esperienza di governo con la Lega è da considerarsi chiusa in modo definitivo. Ma qualche tentativo per ricucire lo strappo è tuttora in corso, naturalmente in modo sotterraneo. Il Movimento 5 Stelle ha bollato come fake news l’ipotesi di un nuovo governo gialloverde che vedrebbe Luigi Di Maio premier con Giuseppe Conte indicato per il ruolo di commissario europeo, poltrona che visti i risultati delle ultime elezioni spetterebbe in realtà alla Lega. Ma in politica mai dire mai.
5Qual è la linea del Partito democratico?
Nel partito le linee sono due. Secondo l’ex premier Matteo Renzi non si deve andare subito al voto, e quindi la cosa migliore sarebbe mettere su un governo istituzionale che tenga dentro anche il M5S. Secondo il segretario Nicola Zingaretti, invece, il governo si può fare solo se serio, duraturo con un programma vero alle spalle. Altrimenti sarebbe meglio andare al voto subito. Anche perché l’ipotesi peggiore sarebbe quella di formare un governo Pd-M5S, che però non sarebbe in grado di reggere a lungo. Per poi andare al voto dopo pochi mesi sotto il peso di un nuovo insuccesso.
6E invece Forza Italia?
Il partito di Silvio Berlusconi è tornato per qualche ora al centro della scena politica, quando l’ipotesi più probabile sembrava quella di un voto in tempi rapidi con un centrodestra che si presentava agli elettori di nuovo unito. Ma Salvini, qualsiasi sarà lo sviluppo delle prossime ore, sembra aver abbandonato di nuovo il partito azzurro. Alla finestra resta anche Fratelli d’Italia, partito che continua a chiedere di andare al voto il prima possibile. Adesso è fuori dal governo, i sondaggi lo danno in crescita.