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 2019  agosto 17 Sabato calendario

I funerali di Nadia Toffa

Prima che inizi il funerale, nel Duomo di Brescia parte l’ordine di spegnere telecamere e telefonini e di non scattare foto e video. Cosa non priva di ironia, vista la provenienza tv della ragazza rinchiusa nella bara bianca davanti all’altare, Nadia Toffa, e di buona parte delle persone accanto ai genitori Maurizio e Margherita: lo staff delle Iene al completo, venuto a omaggiare la conduttrice della trasmissione. In testa il padre fondatore Davide Parenti e il capo degli autori Max Ferrigno, che per volontà di Nadia dice anche poche parole di ricordo «pensavo che ce l’avrebbe fatta, ma lei sapeva convincere tutti». Tra componenti del cast attuali ed ex, ecco Pif, Giulio Golia, Enrico Lucci, Filippo Roma, Dino Giarrusso (ora eurodeputato M5S), Frank Matano, Alice Martinelli, Matteo Viviani, Stefano Corti e Alessandro Onnis, Fabio Agnello, Roberto Cenci, Pablo Trincia, Antonino Monteleone, Marco Occhipinti. Non notati, tra i nomi storici, Nicola Savino, Simona Ventura, Ilary Blasi e Alessia Marcuzzi. Ma bisogna tener presente, primo che è il 16 agosto e tantissimi sono in vacanza e non hanno fatto in tempo a tornare, secondo che ormai conta molto più un messaggio di cordoglio in bella vista su un social che la presenza fisica a un funerale. Di estranei al mondo Iene, solo il rocker Omar Pedrini, i giornalisti Milena Gabanelli, Gianluigi Nuzzi e la direttrice di Italia Uno Laura Casarotto.
Nessun altro vip, conduttore, presentatore, attore, anche questo colpisce. Ma sarà sempre per il problema di data, che rende anche il funerale affollato sì, ma non l’oceano che qualcuno poteva attendersi: tra Duomo e piazza Paolo VI ci saranno 2mila persone a dir tanto. Ma commosse, certo, e non solo perché Nadia Toffa era un volto tv, ma anche per la morte toccatale a 40 anni appena compiuti, a causa del «bastardo», come chiamava lei il tumore.
E per il suo impegno contro le ingiustizie. Lo testimoniano i ragazzi del quartiere tarantino Tamburi, con la tshirt “Ie jesche pacce pe te!”, “sono pazzo di te": da un suo servizio sull’Ilva partì una raccolta fondi che diede vita a un reparto di oncologia pediatrica. Lo testimonia don Maurizio Patriciello, il parroco della Terra dei Fuochi di Caivano, voluto dalla stessa Toffa a officiare messa: «Ha messo l’Italia sottosopra – dice nell’omelia – è stata amata da Nord a Sud, perché è stata autentica, cocciuta perseverante, tosta. Ha avuto fame e sete di giustizia. E ha parlato apertamente del tumore, Noi non ne abbiamo coraggio, lo chiamiamo “la brutta malattia”. E che sia morta è quasi una menzogna, tempo fa le dissi che non mi piace celebrare funerali con bare bianche, e puntualmente ora mi trovo la sua davanti».
Ultima richiesta per questa donna che ha passato oltre metà della propria vita con un microfono in mano: «Facci un’inchiesta sul Paradiso, vieni a dirci cos’è».
E poi la bara sfila tra gli applausi – che forse al funerale di una persona di spettacolo sono meno fastidiosi del solito – al canto di Hallelujah di Leonard Cohen. In piazza baci, furtive toccatine al legno bianco e un grido “ciao guerriera”, che nella città Leonessa d’Italia ha un senso speciale.