Libero, 14 agosto 2019
Boris Johnson è un bravo scrittore
Forse non tutti sanno chi sia davvero Boris Johnson. Oggi è diventato il Primo Ministro inglese, quello che dovrebbe tradurre la Gran Bretagna fuori dalla Brexit. Un uomo dalla zazzera sempre spiovente, dai vestiti un po’ sgualciti ma dall’intelligenza viva. In questo periodo è sotto tutti i riflettori del mondo. Sarebbe interessante saperne un po’ di più. È per questo che consigliamo di leggere The Churchill Factor (Hodder & Stoughton, 2014, pagg. 421), una delle migliori biografie al mondo scritta da Boris Johnson su Churchill, l’uomo che scelse di combattere e salvò l’Inghilterra. Vi spieghiamo il motivo. Johnson è un grecista e latinista. Pertanto la sua prosa risulta scolpita, levigata e soprattutto espressa con frasi lapidarie. Egli è un epigono assai meritevole di Giulio Cesare e dei suoi Commentarii, e quindi scrive bene. Tutti i lati più originali di Churchill emergono da queste pagine del tutto anticonventional. Non una biografia tradizionale, per intenderci. Non si parte dell’infanzia. I capitoli sono monotematici. Quello che emerge sovrano è la perfetta abilità di Churchill nell’adoperare nel miglior modo possibile la lingua inglese. Sapeva coinvolgere con le parole e farne un’arma più potente di tutte. Non vinse a caso un premio Nobel per la letteratura. Quello che impressiona – e molto – è la sua testardaggine, la sua tenacia portata alle estreme conseguenze. Churchill fu un uomo solo. Fu solo nel momento più cupo, quando si doveva scegliere – dopo la caduta della Francia – cosa fare. Fu solo da bambino, quando cercava l’amore della madre mentre era più impegnata a cercare altri svaghi nelle braccia degli uomini con i quali si accompagnava. Winston trovò nella moglie Clemmie l’ago della bilancia che armonizzò tutta la sua vita. Ciò che affascina tuttavia in una biografia simile – scandita molto spesso da una modernità fuori dal comune – è la visione di Churchill. Una visione – incredibile a dirsi – del tutto europeista. Allora, se si pensa che Boris Johnson è forse uno dei politici conservatori più sovranisti del nostro secolo (tanto da attirargli tutta la simpatia e l’alleanza politica di Trump), va detto che l’uomo è anche onesto. Contro tutti quelli che fanno della sua inclinazione quasi patologia alla menzogna un’arma di critica quanto più utilizzata tanto più a volte del tutto gratuita. Johnson non lesina sugli interventi pronunciati da Churchill su quelli che avrebbero dovuto diventare -in tempi non sospetti- gli Stati Uniti dell’Europa. Perciò leggete questo libro.