Il Messaggero, 13 agosto 2019
I titolari di carte di credito di JPMorgan Chase in Canada si sono svegliati senza debiti
Un sogno di mezza estate che diventa realtà: la remissione dei debiti. Ebbene, questo sogno si è concretizzato almeno per qualcuno. I titolari di carte di credito di JPMorgan Chase in Canada si sono svegliati e hanno scoperto di non avere più alcun debito. La banca ha infatti deciso di azzerarlo, eliminarlo, cancellarlo nell’ambito della sua ritirata dal mercato delle carte di credito canadese. «Consideratelo un regalo», ha scritto ai clienti. La mossa è arrivata a sorpresa ed è stata accolta fra la gioia dei correntisti, ma anche con un pizzico di incredulità per un beneficio concesso da parte di qualcuno che difficilmente si pensa possa rinunciare al proprio denaro: una banca. «Chase ha deciso di uscire dal mercato canadese delle carte di credito. Ed è stato deciso di cancellare tutto il bilancio restante per completare l’uscita» ha spiegato senza troppi giri di parloe la portavoce di Chase, Maria Martinez.
GLI OSSERVATORIGli osservatori, anche loro rimasti alquanto increduli, parlano di una decisione forse senza precedenti: di solito le banche infatti continuano a ricevere pagamenti fino all’estinzione del debito, oppure vendono il bilancio restante a una terza entità. Ad esempio quando HSBC, un’altra grande banca di Hong Kong, ha lasciato il mercato americano delle carte di credito ha venduto il suo portafoglio a Capital. Chase spiega che la cancellazione del debito è stata ritenuta la «decisione migliore per tutti, soprattutto per i nostri clienti». La mossa di Chase arriva in un momento di difficoltà per le banche mondiali. Da aprile sono stati tagliati 30.000 posti di lavoro, con la maggiore parte delle riduzioni concentrate in Europa, dove Deutsche Bank ha effettuato la metà del totale dei tagli. Sulle banche di investimento pesano i bassi tassi di interesse, i deboli volumi di trading e la corsa all’automazione.
LE DIFFICOLTÀ«È difficile per le banche di investimento» realizzare ricavi «con tassi zero o negativi» affermano alcuni osservatori, convinti che le prospettive per il settore siano difficili. Le banche di investimento «si trovano ad affrontare un cambio strutturale nel loro profilo di ricavi» osserva Ed Firth, di Keefe, Bruytette & Woods, con il Financial Times.
LE NUOVE REGOLEA pesare sulle banche sono anche le nuove regole di Basilea IV, che aumentano i requisiti di capitale e rendono il trading meno redditizio. Fra le grandi che hanno tagliato negli ultimi mesi posti di lavoro ci sono Barclays, che ha annunciato un taglio di 3.000 posti. HSBC ha ridotto di circa 5.000 persone la sua forza lavoro, spiegando la decisione con un «contesto globale complesso e sempre più difficile» caratterizzato da tassi di interesse in calo, la guerra commerciale e l’incertezza sulla Brexit. Tagli che si vanno ad aggiungere alla drastica cura dimagrante di Deutsche Bank, che ha annunciato un taglio di 18.000 posizioni.