la Repubblica, 13 agosto 2019
Che fine hanno fatto i soldi di Epstein? Il giallo s’infittisce
Che fine hanno fatto i soldi di Jeffrey Epstein? La battaglia che si è aperta negli Stati Uniti dopo la morte in carcere del finanziere – un suicidio su cui le stesse autorità americane hanno dubbi – ora riguarda il suo patrimonio, che in una memoria depositata in tribunale aveva quantificato in 559 milioni di dollari: 56 cash, in contanti. Ville a New York e in Florida, diamanti, jet privati – uno l’aveva chiamato “Lolita Express” – e un’isola tutta sua nelle Virgin Islands, la Little Saint James. Gli avvocati delle vittime vorrebbero mettere le mani su quel denaro per avere almeno i risarcimenti, visto che per ora il processo penale è chiuso. «Ci arriveremo, costi quel che costi», ha promesso Roberta Kaplan, l’avvocatessa newyorkese che assiste una delle accusatrici, all’epoca dei fatti 14 enne. Già oggi verranno presentate le prime cause civili. Ma sul patrimonio del finanziere, amico di molti politici e imprenditori, vogliono vederci chiaro anche i magistrati: chi sta gestendo tutta quella ricchezza? È dov’è? Ricostruire il flusso di denaro potrebbe aiutare anche a capire se altri hanno coperto Epstein nel giro di prostituzione minorile. Il puzzle però è difficile da comporre: intorno ai suoi beni c’è da sempre molto mistero, i pochi documenti raccolti dagli investigatori mostrano passaggi di denaro da decine di milioni di dollari su conti correnti di società offshore o fondazioni che poi spariscono nel nulla. Il New York Times ha ricostruito per esempio che agli inizi degli anni 2000 Epstein versò 88 milioni di dollari sul conto di una delle sue società alle Virgin Islands, di solito usata per piccole transazioni: evaporati. Una figura chiave per risalire la corrente del denaro è l’uomo d’affari Leslie Wexner, proprietario tra le altre cose di Victoria’s Secret, che per diversi anni ha affidato a Epstein la gestione di una parte delle sue ricchezze. Il finanziere le investiva, ma aveva fatto anche sparire “somme ingenti” dal patrimonio Wexner dirottandole sul conto di una sua fondazione. L’altro uomo chiave è il fratello Mark, che aveva garantito per lui su una parte della cauzione, e ovviamente la sua ex fidanzata, Ghislaine Maxwell, accusata di assoldare le ragazzine e che ora nessuno sa dove sia. Il caso si è aperto anche in Francia: ieri due sottosegretari del governo hanno chiesto un’indagine sugli interessi di Epstein a Parigi, dove sembra possedesse più di un appartamento di lusso usato per i suoi festini hot, ma la ministra della giustizia francese, Nicole Belloubet ha ricordato che «le azioni giudiziarie non sono decisioni del governo». E sempre ieri il ministro della giustizia americano, Wiliam Barr, ha mandato un messaggio sibillino: ci sono state «gravi irregolarità» nella prigione in cui era detenuto, «andremo fino in fondo», ha detto: «nessuno può dormire sonni tranquilli».