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 2019  agosto 12 Lunedì calendario

Farsi una casa ai Caraibi conviene

Una casa nel mar dei Caraibi? Un sogno per molti ma anche una realtà per investitori facoltosi, alla ricerca di mete sicure e redditizie in cui diversificare il proprio portafoglio di investimenti immobiliari. Secondo Knight Frank, broker internazionale specializzato nelle proprietà di lusso, è un momento di ripresa e consolidamento per molte isole caraibiche, alcune delle quali ancora in fase di ricostruzione dopo l’uragano Irma del 2017.
La definizione “Caraibi” è generica e vi rientrano isole e location molto diverse, sia per conformazione, sia per fascia di prezzo. Prendendo in considerazione le proprietà di qualità, Knight Frank passa al setaccio 18 isole caraibiche, i cui valori di acquisto vanno da circa mille dollari a 8mila dollari al mq: un range, insomma, davvero ampio. Le proprietà più convenienti sono a Puerto Rico, in Giamaica e a St. Lucia, con un intervallo di prezzi da 895 euro al mq di Puerto Rico a poco più di 1.790 euro di St. Lucia. Tra i 1.790 e i 2.240 euro al mq è possibile acquistare case di pregio nella Repubblica Dominicana, in Belize e a Trinidad e Tobago. Restano poi tutte nella fascia di prezzo dai 2mila ai 4mila dollari (2.240-3.580 euro) Barbados, Guadalupa, Martinica, le Isola Vergini americane, St. Martin, St. Kitts, Antigua e le Bahamas (nella fascia più alta del range), mentre Turks and Caicos e le isole Cayman offrono possibilità di acquisto nel settore di pregio nel range dai 3.100 ai 4.500 euro al metro. Svettano infine le Isole Vergini britanniche – tra i 4.900 e i 6.300 euro – e Bermuda, che arrivano agli 8mila dollari (7.100 euro) al metro.
Sono St. Barts e Bahamas (in località come Ocean Club, Old Fort Bay, Lyford Quay e Albany) a muovere maggiormente il mercato immobiliare di pregio. Secondo Knight Frank, Barbados offre oggi buone opportunità di acquisto. I prezzi anno avuto una sensibile correzione e sono ancora lontani dai livelli del 2008, rappresentando un buon affare in vista di un recupero che non dovrebbe tardare, poiché l’elezione del nuovo Governo nel 2018 e un piano di ristrutturazione radicale del debito sono elementi che stanno piacendo agli investitori internazionali. L’anno in cui i prezzi sono precipitati è stato il 2011, con una correzione drastica di circa il 35%, mentre tra il 2013 e il 2014 si è visto un forte recupero, poi smorzato dagli andamenti successivi. Però il turismo nell’isola va molto bene, con 663.511 arrivi nel 2017 e una crescita nel 2018, contro i 509mila circa del 2013. In termini di redditività, sono le grandi proprietà a essere pagate di più per gli affitti a uso vacanza. Una casa con dieci posti letto viene affittata a una media di 10.700 euro a settimana in estate e a 16.860 euro in inverno.
Knight Frank sottolinea che il prezzo mediano di un appartamento in condominio fronte mare nella zona occidentale è intorno ai 5.500 euro al metro, dopo un declino del 28% della stessa tipologia di appartamenti nel 2010-2017. In termini di rendimento l’affitto medio settimanale di una villa con quattro camere da letto è a quota 1.525 dollari (circa 1.370 euro). «Le vendite di case di lusso alle Bahamas sono scese leggermente – spiega Edward de Mallet Morgan, head del Knight Frank’s Caribbean Desk – ma i compratori provenienti da Usa, Uk e dai Paesi scandinavi restano attivi».
La piccola e lussuosa isola di Mustique, sede del Cotton House Hotel e di circa 120 ville, ha visto un indaffararsi di compratori, ma per un motivo piuttosto semplice: non esistono quasi più lotti di terreno liberi e in vendita. «Le transazioni a St. Barts sono in una fase di rafforzamento – continua Edward de Mallet Morgan – con significativi investimenti verso l’isola, anche per ristrutturare alcuni degli hotel-simbolo, come l’Eden Rock».
Le facilitazioni dei permessi migratori e quelle fiscali sono un elemento che attrae gli investitori internazionali in case di lusso. In proposito, a Barbados è possibile ottenere un permesso speciale (Special entry reside permit) per cinque anni se si è in procinto di diventare un proprietario immobiliare nell’isola. Altre isole, invece, hanno trattamenti fiscali molto allettanti: le Bahamas e le Isole Vergini britanniche hanno zero imposte sui redditi personali e sui capital gain e nessuna tassa di successione. St. Kitts e St. Nevis, St. Lucia, Antigua e Barbuda, Dominica e Grenada offrono poi la cittadinanza a fronte di investimenti diretti da parte di stranieri. Insomma, mare da sogno, natura lussureggiante e spiagge coralline non sono l’unico appeal di un investimento ai Caraibi.