Libero, 9 agosto 2019
Il Lussemburgo legalizza la cannabis
Il Lussemburgo presto sarà il primo Paese europeo a legalizzare la produzione e il consumo di cannabis sia per scopi terapeutici che per uso ricreativo. Il ministro della Salute, Etienne Schneider, è convinto che la «politica antidroga che abbiamo avuto negli ultimi 50 anni non abbia funzionato» ma lo “sballo” ha reso «il tutto molto interessante per i giovani». Perciò ritiene che occorra «un atteggiamento più aperto nei confronti della droga», suggerisce in un’intervista con Politico. La bozza del provvedimento ancora non è stata resa nota ma il governo dovrebbe presentarlo a breve: i lussemburghesi maggiorenni dovrebbero poter acquistare la sostanza per uso ricreativo legalmente entro due anni dall’eventuale varo della legge. Lo Stato regolerà la produzione e la distribuzione attraverso un’agenzia per la cannabis. I minori di età compresa tra 12 e 17 anni non incorreranno in un reato per il possesso di una quantità non superiore ai cinque grammi.
Il progetto di legge dovrebbe essere presentato entro la fine dell’anno fornendo ulteriori dettagli sui tipi di cannabis che saranno in vendita e sul livello di tassazione. Schneider ha affermato che la legislazione includerà probabilmente il divieto d’acquisto per i non residenti in Lussemburgo, in modo da dissuadere il cosiddetto “turismo della droga”. Anche la coltivazione in casa sarà probabilmente vietata. Sarà dunque una droga di Stato ad addormentare le coscienze delle ultime generazioni. Ma il piano è di farla diventare una droga continentale. Schneider vuole infatti incoraggiare altri Paesi dell’Unione Europea a seguire il percorso del Lussemburgo. Secondo l’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Oedt), attualmente il possesso di cannabis per uso personale è considerato un reato in tutti gli Stati membri della Ue. Questa liberalizzazione, che fa parte integrante dell’accordo di coalizione 2018-2023 dell’attuale governo lussemburghese tra liberali, socialdemocratici e verdi, prevede la legalizzazione entro cinque anni. Il programma cita anche altri obiettivi, tra cui «prendere le distanze dai consumatori del mercato illecito, ridurre i pericoli psicologici e fisici ad esso collegati e combattere la criminalità a livello dell’offerta».L’accordo di coalizione prevede inoltre «l’istituzione di una catena nazionale di produzione e consumo sotto il controllo dello Stato per garantire la qualità del prodotto». «I ricavi generati dalla vendita della cannabis – si legge ancora – saranno investiti principalmente nella prevenzione e nella cura delle dipendenze». Sarebbe come rendere lecito l’uso della stricnina allo scopo di impedire gli avvelenamenti. Se la legge sarà effettivamente presentata e approvata, il Lussemburgo si unirebbe al Canada, all’Uruguay e a undici stati degli Stati Uniti nel confutare una convenzione dell’Onu sul controllo dei narcotici che impegna i firmatari a limitare «esclusivamente a scopi medici e scientifici la produzione, la fabbricazione, l’esportazione, la distribuzione delle importazioni, il commercio, impiego e possesso di droghe compresa la cannabis».