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 2019  agosto 09 Venerdì calendario

Alain Delon ha avuto un ictus ma ora sta benone

Alain Delon «riposa tranquillamente» in una clinica in Svizzera. È questa la conseguenza dell’ictus e della «lieve» emorragia cerebrale che il divo francese, 83 anni, ha accusato diverse settimane fa. A fare chiarezza sulle condizioni di Delon – su cui si speculava da tempo, ma su cui non c’era nessuna certezza, né notizia – è stato il figlio maggiore Anthony: «Le sue funzioni vitali ora sono perfette e le sue condizioni stabilizzate».
Il figlio ha ricostruito così i problemi di salute del padre: «Ha avuto un incidente cardiovascolare e una lieve emorragia cerebrale. Per questo è stato operato al Pitié-Salpétriere (un noto ospedale di Parigi, ndr), dove ha trascorso tre settimane in terapia intensiva. Tutta la famiglia si è alternata al suo capezzale, mio fratello, mia sorella e mia madre Nathalie». Lo spavento oggi sembra essere passato: «Mia sorella sta seguendo da vicino la sua guarigione e ci tiene al passo con i suoi progressi quotidiani».
Le voci sulle condizioni dell’attore si sono rincorse sui giornali francesi per quasi due mesi, due mesi nei quali la famiglia è riuscita a mantenere totale riservatezza. A metà giugno l’entourage di Alain Delon aveva infatti fatto sapere che l’attore era stato ricoverato «per vertigini e apparentemente lievi mal di testa. Sintomi probabilmente dovuti all’aritmia cardiaca subita dall’attore». Oggi emerge che sotto c’era qualcosa di più grave, che sembra comunque essere tornato sotto controllo.
Alain Delon aveva ricevuto lo scorso maggio la Palma d’oro alla carriera dalla figlia Anouchka. Emozionatissimo, sul palco aveva parlato di «un omaggio postumo fatto a un vivente», aggiungendo lacrime agli applausi che gli venivano tributati: «Penso a questo premio come alla fine della mia carriera, alla fine della mia vita». L’attore aveva ripercorso la sua carriera fatta di mille film e mille incontri da togliere il fiato. Il primo pensiero era andato a «Mireille e a Romy», i due più grandi amori (Darc e Schneider) tra i tanti che i suoi occhi magnetici avevano saputo attrarre.
Si era commosso per Monica Vitti, aveva pianto per Rocco e i suoi fratelli, aveva ricordato l’incontro con Luchino Visconti («aveva una disciplina ferrea»). Era stato ironico davanti a Delitto in pieno sole: «È un film del 1959, molti di voi non erano ancora nati, come fate a guardarmi come sono ora?».
Delon aveva raccontato così i suoi inizi: «Ero un ragazzino annoiato, non conoscevo nessuno, la mia carriera d’attore è stata fortuita. Tornato in Francia dalla guerra d’Indocina, non sapevo cosa fare. Mi fu subito naturale mettermi davanti alla macchina da presa. I registi mi dicevano: non recitare, parlami e ascoltami come stai facendo, sii te stesso. Non ho mai recitato i miei ruoli: li ho vissuti». Poi la zampata da principe: «Sono le donne che mi hanno scoperto, non sarei qui senza di loro».