ItaliaOggi, 8 agosto 2019
I francesi alzano bandiera bianca: l’inglese conquista l’insegnamento
I francesi soccombono sempre di più all’inglese, tanto che in cinque anni, nell’insegnamento superiore, il numero dei corsi nella lingua di Sua Maestà Elisabetta II è aumentato di ben il 60%, con l’obiettivo principale di attirare un maggior numero di studenti stranieri, soprattutto cinesi e indiani.Campus France ha censito nel 2019 almeno 1.516 corsi totalmente o parzialmente in inglese, per lo più nelle aree scientifica, commerciale e nell’ingegneria. Le scienze umane rappresentano l’11% dell’offerta.
Eppure nel 2013, quando Geneviève Fioraso, l’allora ministro dell’insegnamento superiore, aveva deciso di facilitare la creazione di corsi in lingue straniere, le polemiche non si erano fatte attendere. La questione verteva sull’ampliamento delle eccezioni alla legge Toubon, secondo la quale il francese è la lingua del servizio pubblico di insegnamento superiore.
Così, per bilanciare, i corsi di formazione in inglese dispensati da scuole e università possono esserlo solo «parzialmente», mentre gli studenti stranieri devono obbligatoriamente seguire corsi di francese. Di fatto, quindi, i corsi al 100% in inglese sono considerati illegali. Anche se le giurisdizioni cominciano a essere loro favorevoli. Per esempio nel 2017 la corte amministrativa di appello di Parigi ha autorizzato l’École normale superieure ad avviare un master in fisica tutto in inglese.
L’anglicizzazione dell’insegnamento superiore francese è evidente anche da altri particolari. Per esempio, l’École superieure de commerce di Digione è diventata Burgundy School of Business. Mentre l’Esc di Troyes è stata ribattezzata South Champagne Business School.