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 2019  agosto 08 Giovedì calendario

Quanto costa visitare una chiesa

Il turista, attonito, chiede un’altra volta, mescolando italiano e inglese: ci vuole un ticket, un biglietto? Ma è una chiesa! Sì, signore, è una chiesa, questa, ma ci vuole il biglietto per entrare, risponde per l’ennesima volta, sorridente e imperterrita, la ragazza seduta dietro una lastra di vetro, la mano già posizionata per strappare un ennesimo ticket, insomma, biglietto. Al turista scandalizzato verrebbe voglia di ricordare che questa è appunto una chiesa e forse bisognerebbe pensare di entrarci vestiti in modo un tantino più consono, non indossando bermuda, canottiera, infradito, zaino con tanto di borraccia e bottiglie d’acqua ciondolanti... La scena si svolge all’ingresso di Santa Maria dei Frari, a Venezia, in una calda e umida mattina d’agosto. La chiesa è bellissima e al suo interno si trovano capolavori assoluti, come la Maria Assunta in cielo di Tiziano. Per entrare bisogna pagare un biglietto. Santa Maria dei Frari fa parte del circuito Chorus che riunisce 16 chiese veneziane a cui si accede a pagamento, anche tramite un’unica card cumulativa. Quella dei luoghi di culto con il ticket è una questione annosa e tuttora aperta, alla ribalta soprattutto d’estate, con i turisti che in massa li affollano. In Italia sono 75 i monumenti religiosi a pagamento, ma questo numero sembra destinato ad aumentare. SANTUARI Un dato piuttosto esiguo, se si considera che gli edifici religiosi sono, secondo le ultime stime, circa 95mila, tra chiese, santuari, cappelle. Tra le cattedrali, per fare qualche esempio, viene richiesto un biglietto a Milano, Orvieto, Siena, Siracusa, Monreale. A Firenze si entra a pagamento a Santa Maria Novella, a Santa Croce, a San Lorenzo; a Verona al Duomo, San Zeno, Santa Anastasia e San Fermo. A Venezia, come si accennava, sono 16 le chiese con il biglietto, dai Frari alla monumentale Chiesa del Redentore. Per ognuna è previsto l’accesso gratuito durante le funzioni e un’area libera riservata alla preghiera. L’equilibrio è delicato, perché bisogna tenere presente la natura “duplice” di questi luoghi, tra culto e cultura, tra devozione e i tesori d’arte che possiedono. E il pubblico si divide, tra chi pensa che comunque una chiesa dovrebbe essere sempre aperta e mai a pagamento, e chi sostiene che è necessario un contributo per la spese di manutenzione e di restauro, sempre più onerose. E visto che le chiese sono sempre più frequentate da turisti e visitatori e sempre meno da fedeli oranti, sempre più simili a musei, appunto, perché non pagare un biglietto come accade in tutto gli altri musei? No, ribadiscono i sostenitori delle chiese free ticket, senza ingresso, citando papa Francesco, che anche negli ultimi giorni ha parlato della sua chiesa ideale, senza frontiere e aperta a tutti. Evidentemente, anche senza biglietto. CASI PARTICOLARI Casi particolari hanno fatto discutere ancor di più. Come quando, nel 2017, l’allora ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini, aveva dichiarato che sarebbe stato giusto un biglietto d’ingresso per il Pantheon di Roma, che è una chiesa – per l’esattezza la basilica collegiata di Santa Maria ad Martines – anche se in molti non lo ricordano o non lo sanno. A tutt’oggi l’ingresso è libero. O quando ad Arezzo è montata la polemica sulla basilica minore di San Francesco, che ospita gli affreschi delle Storie della vera Croce di Piero della Francesca, luogo di culto affidato ai frati minori ma di proprietà dello Stato. Un vero intrico di competenze e di “fruizioni”, per così dire. L’arcivescovo si era lamentato perché i fedeli non riuscivano facilmente a seguire le funzioni religiose. Il Mibact ha assegnato in concessione a una società esterna la gestione dell’intero edificio, che fa ufficialmente parte dei Musei statali di Firenze. I turisti devono seguire un percorso guidato, sono contingentati, a orari precisi, che sono diversi da quelli delle messe. Ma certo l’impressione più netta è quella di trovarsi proprio dentro un luogo d’arte, più che di devozione. Il costo dei biglietti, mediamente, è intorno ai tre, quattro euro. Per entrare a San Zeno, a Verona, ci vogliono appunto 3 euro. Anche per ogni singola chiesa del circuito Chorus, a Venezia, l’ingresso è di 3 euro, con il Chorus Pass si pagano 12 euro per visitare le 16 chiese in totale (con varie riduzioni previste, che si applicano un po’ ovunque). A Milano in Duomo si entra con 6 euro, a Monreale si visitano cattedrale, chiostro, cappella e museo con 10 euro. A Siracusa la cattedrale è accessibile al costo di 2 euro a persona.