la Repubblica, 8 agosto 2019
Lukaku all’Inter
Per anni ha mostrato i movimenti di quel numero 9 ad attaccanti meno forti, meno veloci, meno spietati di lui. Ieri l’inseguimento che Antonio Conte aveva iniziato nel 2017 è arrivato a dama: Romelu Lukaku è il nuovo centravanti della sua Inter. Il giocatore che riteneva indispensabile per provare davvero a lanciare la sfida alla Juventus arriva proprio alla fine di un braccio di ferro con i bianconeri: la mossa che può stappare definitivamente il mercato degli attaccanti d’Italia.
Marotta è stato più bravo dell’allievo Paratici, non solo prendendosi Lukaku, ma riuscendoci alle proprie condizioni, che non impediranno comunque al giocatore di diventare l’acquisto più caro della storia dell’Inter: 65 milioni più bonus, per un totale di 80. Il prezzo di un desiderio rimasto tale due anni fa, quando lo United di Mourinho fu più veloce del Chelsea di Conte nel convincere l’attaccante. Ma quando due mesi fa Conte firmò con l’Inter gli garantirono i gol del belga, che per portare a termine il trasferimento ci ha messo anche del suo, quando due giorni fa ha forzato la mano disertando la convocazione a Manchester. Poche ore prima, era naufragata l’idea di United e Juventus di scambiare il colosso belga e Dybala: a quel punto, l’operazione con l’Inter è decollata rapidamente. Un pomeriggio frenetico di contatti con l’Inghilterra, ma Marotta e Ausilio avevano fiutato in fretta che sarebbe stato il giorno giusto, complice la chiusura, oggi, del mercato in Premier League.
A Milano Lukaku è arrivato ieri sera per mettere la firma sul contratto quinquennale da 9 milioni a stagione, bonus compresi. Ora al puzzle di Conte manca un pezzo soltanto, Edin Dzeko: curiosamente ieri Silvano Martina, l’agente che ne cura gli interessi, era nella sede del club milanese proprio mentre Marotta stringeva l’intesa con lo United. Poco più tardi, il numero 9 della Roma restava inizialmente a guardare nell’amichevole dei giallorossi col Bilbao. Il problema è che se la volontà di Dzeko di trasferirsi a Milano è chiarissima, quella della Roma non va nella stessa direzione. Il ds Petrachi non fa sconti: pretende 20 milioni più 5 di bonus per cederlo. E minaccia ulteriori rilanci. L’Inter ieri ha spiegato a Martina che dovrà aspettare ancora un po’: dalla prossima settimana saranno i giorni di Dzeko, adesso la testa di tutti è concentrata su Lukaku.
Chissà se il belga indosserà la maglia numero 9, che formalmente nessuno ha mai tolto a Mauro Icardi. Per Massimo Moratti, l’argentino «è più forte di Lukaku», ma ad Appiano Gentile sono in pochi a pensarla come lui. E se l’ex presidente ha ragione quando dice che «su di lui l’Inter si è incartata», proprio l’arrivo di Lukaku potrebbe finire per sbloccare la situazione. Perché, nonostante tutto, lo scambio con Paulo Dybala è una possibilità concreta. Marotta continua a lavorare per favorire l’operazione e sta risolvendo anche l’intricata questione dei diritti d’immagine. La Juve vorrebbe ovviamente evitare ad ogni costo lo scenario e per riuscirci sta tentando disperatamente di piazzare il suo numero 10 in Premier.
Naufragata la trattativa con lo United (a cui la Juve vuol vendere comunque Mandzukic e Matuidi), ieri il ds Paratici ha chiuso l’accordo per vendere Dybala al Tottenham. Il problema è che Dybala non ha chiuso quello con il club di Londra. Anzi, la proposta che l’attaccante ha ricevuto non lo ha soddisfatto e infatti ieri il Tottenham ha preso il connazionale Lo Celso dal Betis. E certo fa effetto in questo senso che ieri Dybala abbia giocato, segnato e indossato persino la fascia di capitano nel test contro il Novara. Da qui a fine mercato, la Juve proverà a cercare strade alternative, magari tornando a offrire Dybala al Psg. L’Inter aspetta, sapendo che scambiare i due argentini emarginati trasformerebbe due problemi in una soluzione.