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 2019  agosto 08 Giovedì calendario

L’autobiografia di Sarkozy piace ai francesi

 Il libro più venduto dell’estate francese si intitola «Passioni» e, in effetti sì, contiene anche intrecci amorosi. Lui, cinquantenne di successo, è in pieno divorzio. Lei, un passato turbolento, al momento è sola. Si incontrano a casa di un amico comune, siedono vicini a cena, non si lasciano più.
Non è spoiler, la storia è arcinota e i protagonisti pure: Nicolas Sarkozy e Carla Bruni. La differenza è che nel testo è lui stesso a raccontare l’avvio di «un dialogo che continua tutt’oggi, dodici anni dopo, senza interruzioni (…) Le devo molto, per quello che mi ha dato, per tutto quello su cui mi ha aperto gli occhi». È lei la sera a mandargli un sms «poetico e gentile», a quanto pare. Lui la chiama al telefono nella tarda mattinata del giorno dopo, e per gli standard della Bruni si fa anche attendere. Ma il «colpo di fulmine» ormai è scattato. Di lì a poco vanno a vivere assieme, la settimana seguente lui le chiede di sposarlo, «lei ha la grazia di non prendermi per matto», e le nozze si celebrano nella sala verde dell’Eliseo. Il tutto da pagina 285 a 289.
Il resto del volume è ancora passione, ma di Sarkozy per la politica e anche parecchio per se stesso. Soprattutto, risulta appassionante per 222.249 lettori francesi. «È un leone, dice le cose come stanno!», si infervora una signora anziana in fila a Tolone tra tanti, l’altro ieri, per una dedica, nella cronaca del Parisien. Certamente è un record, appena suggellato dai dati ufficiali di vendita e dalla terza ristampa annunciata dall’editore L’Observatoire: in soli due mesi Sarko ha sbaragliato ogni altro autore, prendendo anche una bella rivincita sull’ex capo di Stato, François Hollande, che l’ha battuto alle presidenziali del 2012, ma resta distanziato con le 150 mila copie del suo «Lezioni del potere».
«Mi son piaciuti tutti quei piccoli regolamenti di conti», spiega al quotidiano Charles, un altro fan. «Non è la vendetta che mi motiva», giura Nicolas Sarkozy, ma in effetti ce ne sono di personaggi strapazzati. La sua sfidante socialista, per esempio, Ségolène Royal, ne viene fuori come un’isterica dalla «personalità assai binaria», «senza toni intermedi». E ce n’è per altri, a destra e a manca.
Nel vuoto in cui brancolano gli eredi gaullisti de Les Républicains, che neanche riescono a decidersi su un presidente di partito credibile (e probabilmente sacrificabile) verso le elezioni del 2020; nonostante l’accusa di corruzione e la procura che lo attende sul banco in autunno; Sarkozy appare in splendida forma, con l’87 per cento di gradimento nell’elettorato di destra. Si direbbe pronto a tornare.
Del resto, il volume di memorie è monco, si ferma al 2007: «Divenni il sesto presidente della Quinta Repubblica. Avevo 52 anni e cinque anni d’azione davanti a me».
La seconda puntata sarebbe già in preparazione, e chissà che il «leone Sarko» non stia pensando a nuove avventure politiche per compilare anche un seguito.