Corriere della Sera, 8 agosto 2019
A Creta, dopo la biologa americana Suzanne Eaton, anche l’astrofisica inglese Natalie Christopher muore mentre fa jogging
«Arrivo». L’ultima chiamata l’ha fatta alle 9 e 30 di lunedì. Una bella giornata di sole sull’isola greca di Ikaria. Natalie rassicurava il suo compagno, che non l’aveva accompagnata nella corsa mattutina: «Non ti preoccupare, non posso andare veloce. Ti prometto che torno indietro piano piano».
Dopo più di 48 ore, il suo corpo è stato trovato ieri pomeriggio in fondo a un dirupo, proprio nella zona dove Natalie Christopher, 35 anni, astrofisica nata a Londra e residente a Cipro, aveva chiamato per l’ultima volta. Un burrone profondo 20 metri, in un’area rocciosa e impervia che le consigliava prudenza. Un volo mortale sull’isola che prende il nome da Icaro, che secondo la mitologia si schiantò in mare con le sue ali tenute insieme dalla cera d’api perché si era avvicinato troppo al sole. La dottoressa Christopher studiava gli astri, ma correva con i piedi per terra. La televisione greca Ert, che per prima ha dato la notizia del ritrovamento di una donna, inizialmente non ha confermato che il corpo fosse quello di Natalie come peraltro aveva fatto la polizia. In serata tuttavia il corpo è stato riconosciuto. Il fidanzato cipriota, un trentottenne di cui non è stato diffuso il nome, aveva parlato ai media nazionali raccontando dell’ultima conversazione al telefono. I due avevano preso un appartamento in affitto per agosto. Alle 11 di lunedì mattina, non vendendo rientrare Natalie, l’uomo ha avvertito il padrone di casa e sono scattate le ricerche. Gli elicotteri della polizia, le barche dei vigili del fuoco, le squadre locali che setacciavano l’area costiera. È stato proprio uno degli abitanti a individuare il corpo della donna tra le rocce e dare l’allarme.
Christopher viene descritta come un’appassionata di running e sport estremi. La paladina di Cyprus Girls Can, associazione che promuove la pratica sportiva sull’isola-Stato che era diventata la seconda casa dell’astrofisica inglese. La più piccola e più selvaggia Ikaria le andava a genio: il 4 agosto, nell’ultimo post su Facebook, aveva scritto: «Posto fantastico per nuotare in solitaria. Ho visto che ci sono anche magnifici percorsi tra le rocce. Mi piacerebbe tornare per arrampicare. Qualcuno ne ha voglia?».
Natalie Christopher è la seconda scienziata scomparsa su un’isola nel Mar Egeo questa estate. Come lei, la biologa americana Suzanne Eaton era uscita per fare jogging sull’isola di Creta a luglio e non era più tornata. Il suo corpo è stato trovato dopo giorni in un vecchio bunker tedesco della Seconda guerra mondiale. L’uomo che ha violentato e ucciso Suzanne è stato arrestato e ha confessato. Qualcuno temeva la stessa sorte per Natalie. Amici e familiari avevano dato il via a una ricerca frenetica sui social. Jena Christopher aveva implorato tutti di non chiamare il numero di telefono della sorella, che secondi alcune versioni risultava ancora attivo. «Non chiamate, altrimenti si scarica la batteria e la polizia non sarà in grado di localizzarla».
L’isola di Icaro è famosa per la longevità dei suoi abitanti. Uno su tre raggiunge i novant’anni. Per questo viene anche chiamata «l’isola della lunga vita».