il Fatto Quotidiano, 6 agosto 2019
Intervista a Sabrina Ferilli. Parla di Bibbiano e dei bimbi che non dicono sempre la verità
Quando è andata in onda la serie tv L’amore strappato con Sabrina Ferilli, il caso Bibbiano non era ancora scoppiato. La fiction ricostruiva con dolorosa verità il caso di Angela Lucanto, la bambina allontanata dalla famiglia quando aveva sei anni perché sua cugina accusò il papà di Angela di abusi. Il padre fu condannato in primo grado e poi assolto, ma Angela fu data in adozione a una nuova famiglia. Una vicenda straziante che Sabrina Ferilli, una delle poche attrici in Italia aperta a discussioni che esulino dal copione di un film o suggerite dagli uffici stampa, non si è limitata a interpretare. “I torti, le sofferenze che hanno subìto mi sono entrate dentro. E poi ho pensato che quanto hanno vissuto poteva capitare a me, ai miei fratelli che hanno figli, a chiunque altro”, ha commentato in un’intervista e poi in tante altre, perché il tema, per lei, non si è esaurito con il ciak finale o i dati auditel. Per questo le chiedo che effetto le abbia fatto il polverone giudiziario che ha investito Reggio Emilia.
“Io non credo che esista un caso Bibbiano. A Bibbiano bisogna capire chi ha sbagliato e in che termini, ma quello che è accaduto lì è quello che probabilmente è accaduto nella Bassa modenese e in tanti altri centri e tribunali d’Italia. Il problema non è il luogo, ma la metodologia utilizzata da questi psicologi per interrogare i bambini sui presunti abusi.
Esiste un caso Foti quindi.
Credo di sì, Claudio Foti e i tanti psicologi che seguivano la sua impostazione partivano dal presupposto che tutti i bambini dicessero sempre la verità, questo è il primo problema.
Il caso Lucanto, per esempio, ha dimostrato che non è così, perché la cugina di Angela mentì.
Lì ci furono gli psicologi ma anche il pm Pietro Forno che prese un abbaglio. Ecco, Forno è stato protagonista di vari errori giudiziari in fatto di abusi sessuali. C’era anche in lui, credo, un’idea rischiosa, suggestiva che dietro alla denuncia di un bambino ci fosse sempre una verità assoluta. L’idea di “fare pulizia” spazzando via tutto è pericolosa, la famiglia Lucanto da questo metodo è stata massacrata e con lei tante altre famiglie.
Perché lo facevano, secondo te?
Io non ragiono sull’onda della solita mentalità italiana per cui tutto è sempre fatto “per mangiare”. A me sembra più che alla base ci sia del fanatismo, l’idea che un bambino di tre anni sia sempre più credibile di un adulto perché lui è puro. E non è che sia un movente meno grave, anzi.
Sabrina, una certa parte politica ti direbbe “parlaci di Bibbiano”.
Il sindaco Andrea Carletti è indagato, secondo le accuse violava le norme sull’affidamento dei locali dove si svolgeva la terapia. Non è che cedesse questi spazi a dei banditi, ma a associazioni che si occupavano della tutela dei minori, a persone stimate da colleghi e tribunali. A meno che non sapesse cosa facevano, ha commesso al limite degli illeciti amministrativi, non lo si può far passare per un mostro.
Fatto sta che Foti e gli altri sono andati avanti indisturbati per 30 anni.
Ecco, dov’era la politica? La politica in questo caso non può chiedere né una medaglia, perché è stata assente, né può seppellire di insulti gli avversari, perché in tanti anni non si è accorto di niente nessuno. Alla fine chi ha denunciato quando tutti tacevano sono stati l’ex giudice Francesco Morcavallo, il giornalista Pablo Trincia, qualche avvocato, chi ha condotto le ultime indagini su Bibbiano e pochi altri.
In realtà qualche sparuto politico che in passato si è battuto per difendere alcuni imputati in storie di falsi abusi c’è stato, ma si tratta di Giovanardi e di pochi altri esponenti di destra. Perché la sinistra in queste vicende è così defilata?
La sinistra a livello di principio fa delle cose importanti, ma poi c’è anche la questione non trascurabile del consenso. Guarda il caso Scalfarotto che va a incontrare i due americani in carcere. Libero di farlo, sono due ragazzi giovanissimi in galera, però decidere di andare in un momento come questo e soprattutto raccontarlo è curioso. Poteva andare a trovare anche la famiglia del carabiniere, domandarsi se la vedova avrà i soldi per mangiare. Questo succede perché la sinistra è concettuale e parte dal presupposto che salvare i bambini sia il bene assoluto, la priorità. Ma poi quando accadono cose come Bibbiano, bisogna avere il coraggio di denunciare ad alta voce. Anche i 5 stelle hanno dato soldi ad Hansel e Gretel e quale sarebbe la colpa? Li avrei dati anche io, chi poteva immaginare una cosa simile?
E invece il Pd ha la coda di paglia.
Si vergogna di questo bubbone, come se fosse colpa sua. Non sappiamo neppure il livello di responsabilità del sindaco del Pd, figuriamoci se possiamo dare la colpa al Pd di qualcosa.
Diciamo che è accaduto in territori che sono roccaforte della sinistra.
Certo, quella è terra di sinistra, ma quando si parla di Emilia Romagna si parla pure di un territorio dove ci sono asili che funzionano, di metodi educativi che sono d’esempio per il resto del paese, messi in piedi anche dalla sinistra. Come al solito la sinistra è incapace di prendersi i meriti e capace solo di prendersi gli schizzi di fango.
Cosa doveva fare il Pd?
Ricordare tutto quello che la sinistra ha fatto in tema di affidi, reinserimento, istruzione per i bambini e poi dire “A Bibbiano siamo i primi che vogliono vedere puniti i colpevoli”. Ecco, serviva questo. L’Emilia è all’avanguardia su tante cose, la sinistra è ed è stata al centro di battaglie fondamentali per i diritti dell’infanzia, se ci dimentichiamo pure questo, ci resta solo il Papeete.