Corriere della Sera, 6 agosto 2019
Il boss brasiliano che ha tentato l’evasione travestendosi da sua figlia. A fregarlo, l’andatura
Maschera di silicone, parrucca nera, reggiseno e maglietta attillata. Il video lo mostra così, con gli occhiali scombinati dopo la cattura. Qualcosa non ha funzionato nel piano di Clauvino da Silva, boss della droga che nella prigione di Rio de Janeiro conosciuta come Bangu 3 sta scontando 73 anni e 10 mesi di prigione.
Un colpo di teatro: scappare contando su uno scambio di persona. Clauvino voleva farsi passare per la figlia diciannovenne che era andata a trovarlo. L’intenzione era lasciare lei dietro le sbarre e uscire dalla porta principale, con la maglietta rosa sopra i jeans e ai piedi le infradito. I responsabili di Bangu 3 l’hanno ritratto così vestito. Anche i piedi, a ben guardare, dovevano insospettire. Ma quelli Silva non li poteva cambiare. Sarebbe stata una beffa riuscita per il capo di Commando Rosso, banda di narcotrafficanti che controlla buona parte del mercato brasiliano. Lo chiamano Shorty, per la statura ridotta. Secondo il Guardian è stata la sua andatura a insospettire i secondini. Non era sicura, sembrava nervosa. La parrucca aveva funzionato, la maglietta con il reggiseno pure. Ma non è facile per un uomo camminare come una ragazza diciannovenne. La figlia ora è indagata come complice. Il padre è stato trasferito in una struttura di massima sicurezza. Shorty non era al suo primo tentativo di fuga. Nel 2013 con altri 31 detenuti era riuscito a dileguarsi passando dalle condutture fognarie, prima di essere ripreso una volta fuori. Un piano che ricorda quelli del suo omonimo messicano, El Chapo. Stesso soprannome, stessa altezza, un livello diverso di operatività. Da Bangu 3 hanno provato a scappare in tanti, usando stratagemmi più o meno ingegnosi. L’anno scorso un detenuto di nazionalità peruviana ha drogato il gemello che era andato a trovarlo. L’ha lasciato a scontare la condanna al suo posto. Un genio (un fratello) del male. Il trucco è stato scoperto soltanto quest’anno, quando il vero gemello criminale è stato catturato.