La Stampa, 5 agosto 2019
Il 17enne che ha buttato un bambino della terrazza della Tate Gallery
Precipita dal roof garden della Tate Modern Gallery di Londra, dopo essere stato spinto. È l’episodio choc che ha sconvolto la capitale londinese ieri, quando un bimbo di appena sei anni è caduto nel vuoto per un’altezza di cinque piani, dal decimo al quinto, nel più noto e visitato museo della Gran Bretagna. «È mio figlio! È mio figlio!». Così i testimoni raccontano scioccati le urla della madre. E alla paura si è aggiunto l’orrore: il piccolo è stato gettato nel vuoto. La polizia ha arrestato un ragazzo di 17 anni con l’accusa di tentato omicidio, anche se il buio è ancora totale sulle ragioni del gesto. Secondo le prime indagini il ragazzo non conosceva neppure il piccolo, ora ricoverato in gravi condizioni. «Ho sentito un tonfo, poi una donna che urlava, e ho visto il corpo del bimbo sul tetto del quinto piano», ha raccontato uno dei visitatori del museo che si trovava proprio lì e si è visto precipitare il bambino davanti agli occhi. E che, insieme ai tanti turisti e londinesi che stavano passando una domenica al museo, è stato incanalato in una grande sala dalle forze dell’ordine, che hanno posto la Tate in lockdown impedendo a dipendenti e visitatori di uscire. Tra loro anche un giornalista della Bbc, Jonny Dymond. «C’erano molte famiglie con bambini e le guardie di sicurezza ci hanno detto che non potevamo andarcene», ha raccontato.
«È in gravi condizioni»
Aggiungendo che, nel frattempo, all’esterno del museo erano arrivati «due camion dei pompieri, 10 volanti della polizia e un’unità di controllo degli incidenti e l’area è stata delimitata e isolata». La polizia ha parlato con tutti i visitatori che si trovavano sul tetto al momento del dramma. «Tutti i testimoni – hanno assicurato gli investigatori – stanno collaborando». Il bambino è stato soccorso da un’eliambulanza, l’unico modo possibile per arrivare sul roof garden del quinto piano nel quale è precipitato, ed è stato portato d’urgenza in ospedale. Non ci sono dettagli sulle sue condizioni, se non che sono giudicate «critiche». Il dramma ha immediatamente raggiunto i social, i testimoni hanno postato i video dell’elicottero che cerca di raggiungere il piccolo e dei momenti di panico all’interno della Tate. Non tutti hanno capito cosa stesse accadendo. Alcuni hanno postato le foto dell’elicottero che atterrava commentando: «A nessuno è stato permesso di entrare o uscire dalla Tate negli ultimi 20 minuti. Non è chiaro cosa sia successo». Dopo l’arresto del ragazzo i visitatori sono stati fatti uscire, ma il museo è rimasto chiuso tutto il giorno.