Corriere della Sera, 5 agosto 2019
In morte di Donn Alan Pennebaker
Donn Alan Pennebaker, noto come D.A. Pennebaker o con il nomignolo di Penny, documentarista che contribuì a rendere immortale un giovane Bob Dylan in Don’t Look Back (1967) e raccontò la campagna presidenziale di Bill Clinton del 1992 in The War Room, è morto giovedì scorso per cause naturali nella sua casa di Long Island, nello Stato di New York. Aveva 94 anni.
Nato nel 1925 a Evanston, Illinois, Pennebaker si laurea in ingegneria meccanica all’Università di Yale prima di dedicarsi al cinema. Premiato nel 2013 con l’Oscar alla carriera, è considerato un pioniere del moderno documentario politico: Primary (1960), la sua opera prima, è dedicata alla vittoria di John F. Kennedy nel 1960 alle primarie democratiche in Wisconsin. A consacrare Pennebaker è però Don’t Look Back, tra i primi documentari rock a ricevere una seria attenzione critica, in cui il regista filma il menestrello Usa durante la tournée che tiene in Inghilterra nel 1965, con Joan Baez, Donovan, Allen Ginsberg e altri. Dopo Dylan, Pennebaker firma Monterey Pop (1968), grande festival rock con nomi di star come Otis Redding, Janis Joplin, Simon e Garfunkel. Dedica i suoi documentari musicali agli artisti che ammira; come David Bowie, protagonista nel 1973 di Ziggy Stardust and the Spiders from Mars; Jimi Hendrix ( Jimi Plays Monterey, 1986); o i Depeche Mode (101, 1989), catturando con la sua telecamera alcune tra le più epiche performance della storia del rock. Negli anni 90 torna ad appassionarsi alla politica, realizzando The War Room, film che ottiene una nomination agli Oscar e riceve il National Board of Review Award al miglior documentario.