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 2019  agosto 05 Lunedì calendario

Alessia Girani, la donna che custodisce Varenne

«Pecos è il cavallo del mio cuore, ma Varenne... È una leggenda»: non si può chiedere ad Alessia Girani di fare una classifica tra il cavallo con cui è cresciuta («Ha solo otto mesi meno di me») e quello di cui, fin da bambina, ha sentito elencare vittorie e primati. Varenne è una leggenda vivente: ha polverizzato record, guadagnato cifre inedite (oltre 6 milioni di euro), persino ispirato canzoni («Se lo vedi passare è come se fosse una festa», intonava Jannacci). Alessia aveva solo sei anni quando il «Capitano» esordiva, nel 1998; dieci quando è andato in pensione, nel 2002. Oggi ne ha 27 ed è diventata il suo nuovo angelo custode, o, come si dice in gergo, la sua groom. E sabato, quando Varenne è arrivato all’Equicenter di Inverno e Monteleone, in provincia di Pavia – la sua nuova casa, dopo 17 anni passati a Vigone (Torino), e un trasferimento che ha causato parecchie polemiche – lei era qui, ad aspettarlo. Durante la prima notte lombarda del cavallo dei record, l’ha vegliato da un materasso poggiato davanti al suo box. Dietro a questa scelta si cela, in realtà, una prassi comune, come spiega Daniela Zilli, la trainer cui Varenne è stato affidato e che, forte dei suoi ventitré anni di esperienza nel settore, sarà responsabile della forma fisica e dell’allenamento del cavallo-mito. Alessia lavorerà al suo fianco, per imparare da lei, sul campo, tutto ciò che non ha già appreso negli anni dell’università (è laureata in Scienze biotecnologiche veterinarie e specializzata in riproduzione animale). «Non è stata la mia prima notte con un cavallo», racconta, «mi è già capitato altre volte, ad esempio quando una fattrice deve partorire». E Varenne, si è già ambientato? «La notte è stata serena», assicura lei, «si è messo a mangiare quasi subito, cosa che indica tranquillità, e poi si è coricato per dormire. Del resto, parliamo di un cavallo che ha girato il mondo: è abituato a muoversi». Lo conferma anche Zilli: «La resilienza è sempre stata una delle caratteristiche più straordinarie di Varenne: ha vinto tanto anche per questo». All’Equicenter, poi, hanno fatto di tutto per accoglierlo nel modo migliore: per lui hanno preparato un box imbottito, all’occorrenza condizionato con un impianto ad hoc, e protetto da una porta blindata. § Al suo interno, c’è anche un secchio verde. Non uno qualunque, ma quello che Varenne usa da anni: Annamaria Crespo, che per 17 anni si è presa cura di lui a Vigone, si è voluta assicurare che lo seguisse nella sua nuova casa, così che il cavallo potesse continuare a inzupparci il fieno prima di mangiarlo, come d’abitudine. Con lei, che conosce Varenne come pochi altri al mondo, c’è un contatto costante, spiega Zilli. Senza contare che per lui sono a disposizione costante i veterinari del centro (a cominciare da Cesare Rognoni, fondatore di Equicenter, che lo segue da tempo) e un maniscalco dedicato. Per la posizione di groom erano arrivate montagne di candidature. «Abbiamo scelto Alessia», spiega Zilli, «perché pur essendo giovane è molto professionale, perché è umile e ha voglia di imparare, ma soprattutto perché ha passione, che in questo lavoro è importantissima». Alessia è di poche parole: «Avere la possibilità di prendermi cura di Varenne è un’emozione e un onore». Sullo sfondo, intanto, si sentono dei nitriti: è il «Capitano», chissà se ha capito che parliamo di lui.