La Stampa, 4 agosto 2019
Erdogan costruisce la prima chiesa dal 1923
La comunità siriaca parla di «giornata storia» e, in effetti, è una di quelle notizie che in Turchia non si leggono certo tutti i giorni. Istanbul ospiterà una nuova chiesa, per la precisione la prima costruita dal 1923.
Il via libera definitivo era arrivato lo scorso gennaio e adesso è giunta la comunicazione che stanno per iniziare i lavori. Così, in due anni, la megalopoli sul Bosforo avrà un nuovo luogo di culto e per la prima volta dopo quasi un secolo non sarà una moschea.
Stando alle prime informazioni la chiesa sorgerà nel quartiere di Yesilkoy, nella parte europea di Istanbul e storicamente abitato dalla minoranza religiosa appartenente al culto cristiano-siriaco. Potrà contenere fino a 700 fedeli.
«Giornata storica»
Il presidente della Repubblica, Recep Tayyip Erdoğan, sempre più determinato a fare concorrenza al neo eletto sindaco di Istanbul, Ekrem İmamoglu, ha dichiarato: «Considero questa nuova chiesa una ricchezza perla città. Tutti coloro che amano la Turchia e che sono fedeli al Paese sono per noi cittadini di serie A». Parole dirette a coloro che hanno accusato la Mezzaluna, dove il 99% della popolazione è di fede islamica, di praticare ancora una politica repressiva ai danni delle minoramze religiose non musulmane.
Il metropolita siro-ortodosso, Yusuf Cetin, ha parlato di una giornata storica per la sua comunità e non solo. La prima volta che si era fatto un riferimento concreto alla costruzione della chiesa era il 2015. A quei tempi il premier era Ahmet Davutoglu, delfino di Erdogan poi caduto in disgrazia. Secondo molti si è trattato di un atto necessario. La megalopoli sul Bosforo, infatti, ospita oltre mezzo milione di siriani scappati dalle atrocità della guerra e la comunità negli ultimi anni ha visto aumentare il numero di fedeli in modo consistente, con relativo sforzo da parte delle poche parrocchie, per aiutarli.
Le cifre ufficiali parlano di circa 25mila cristiano-siriaci che vivono in Turchia, soprattutto nella città di Istanbul. Ma la cifra non tiene conto del grande flusso di rifugiati che si è riversato nel Paese a partire dal 2010. L’altro grande nucleo si trova a Mydiat, nel sud-est e vicino al confine, dove è stato allestito un campo per soli siriaco ortodossi, che ospita circa 4mila persone. —