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 2019  agosto 03 Sabato calendario

La Porsche di Hitler va all’asta

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È l’anello di congiunzione fra Volkswagen e la Porsche 356, una pietra miliare nella storia Porsche: la Type 64 del 1939, che andrà all’asta in California da RM Sotheby’s il 15 agosto in occasione della Monterey Car Week, la settimana più attesa dai collezionisti di auto d’epoca di tutto il mondo. Un’auto concepita nel 1938 da un incontro tra Ferdinand Porsche, allora al servizio del Fuhrer, e il Maggiore Adolf Hühnlein responsabile della ONS (Oberste Nationale Sportbehörde) l’organizzazione preposta agli eventi legati almotorsport in Germania: l’idea era quella di una gara endurance di 1500 chilometri da Berlino a Roma da corrersi nel settembre del 1939. Passata di mano un paio di volte in sessant’anni la Type 64 arriva all’asta con aspettative all’altezza della storia che rappresenta: «Pensiamo possa arrivare a superare i venti milioni di dollar», spiega l’auction managerdi RM Sotheby’sAugustin Sabatié-Garat. Carrozzeriain alluminioe ruote coperte con pannelli in lega leggera, l’auto che diede origine almito austriaco venne disegnata dagli stessi ingegneri che poi tenneroa battesimola 356. «Senza la Type 64 non ci sarebbe stata la Porsche 356, la 550 e nemmeno la 911», spiega Marcus Görig di RM Sotheby’s, Sarebbe servita a promuovere la superiorità tecnologica e l’eccellente sistema delle autostrade tedesche e afar partirela produzione della KdF-Wagen, l’auto del popolo richiesta proprio da Hitler a Porsche. In preparazione della gara si decise quindi di costruire tre auto speciali allestite per le lunghe distanze, che sarebbero state ordinate e pagate direttamente da Volkswagen. Per ragioni politiche le auto sarebbero state chiamate proprio KdF Wagen e negli ambienti VW connotate come Type 60K10, nonostante per gli ingegneri Porsche fosse la Type 64.
LE CARATTERISTICHE
Dovendoparteciparea unagara di 1500 km, Karl Fröhlich progettòunaforma che potessecontenere due ruote di scorta nella partefrontale, conil serbatoio di benzina che si spostavaautomaticamente posteriormente, nel lato passeggero. Il risultato fu quellodi dover ricollocareil sedile verso il centro della vettura, arretrandolodi circa trenta centimetri rispetto a quello del pilota. E guardando la struttura del tetto da fuori, si vede chiaramente come l’abitacolo a forma di cupola bassa e stretta rendessel’interno particolarmente scomodo. Ilmotore utilizzato perla vettura era il classico 985cc standard della KdF-Wagen ma potenziato a 32 cv; per renderla ancora più aerodinamica e leggera le ruote vennero coperte con pannelli amovibili e utilizzato l’alluminio in tante parti della meccanica e del telaio: tutte soluzioni che avrebbero consentito alla Type 64 di superare una velocità massima di 150 km/h. La produzione iniziò nell’agosto del 1939, a un mese dalla gara, con i numeri di telaio riferiti alle tre “KdF-Rekordwagen”, rispettivamente 38/41, 38/42 e 38/43. Ma solo la prima Type 64 venne completata prima della guerra, che fece dirottare gli interessi del governo verso la produzione di veicoli militari.
LA GARA
La Berlino Roma non venne maidisputataelealtre due vetture vennero terminate una nel dicembre di quell’anno e la terza nelgiugnodel 1940: proprio questa fu l’unica a sopravvivere alla guerra, tenuta dallafamiglia Porsche e guidata da Ferdinand e Ferry, che le applicò sul cofano la scritta
PORSCHE
subito dopo aver registrato il nome della compagnia in Austria nel 1946. Per il giovane Ferry Porsche che stava sviluppando le sue auto sportive, queste vetture servirono da banco di prova per tutta una serie di soluzioni tecnologiche. Nel 1947 fu sempre Porsche a commissionare il restauro della vettura a un giovane Pinin Farina a Torino, e un anno dopo la nuova Type 356 roadster sfilava sulle strade di Innsbruck accanto alla Type 64.