La Stampa, 3 agosto 2019
Una pinta di mozziconi per una birra. Incentivi per mantenere le spiagge pulite
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A Ravenna chi fuma può piantare piccoli coni di carta in spiaggia. Ci può mettere dentro della sabbia e spegnerci le sigarette. Quando se ne va, solleva il cono, e da tre fori i grani escono sul fondo. Nel contenitore rimangono solo i mozziconi, che così possono essere buttati altrove. Questi posacenere portatili sono distribuiti all’ingresso degli stabilimenti balneari della zona, o dalla polizia municipale nelle spiagge libere, grazie a un protocollo tra Cooperativa Spiagge Ravenna e il Comune, siglato dallo slogan #ilmaredicebasta.
La classifica
È solo una delle numerose iniziative lanciate quest’estate da enti locali, operatori turistici, e persino multinazionali del tabacco e tabaccai, per ridurre la presenza dei filtri di sigarette sulle spiagge. Meno chiacchierati di altri tipi di plastica, se dispersi nell’ambiente, impiegano fino a 15 anni a frammentarsi, senza contare che al proprio interno contengono oltre 4mila sostanze tossiche. «Sono tra i rifiuti maggiormente dispersi nell’ambiente: circa 800mila tonnellate ogni anno nel mondo», 10 miliardi di cicche al giorno. È scritto sul sito della campagna ideata dalla stessa Philip Morris e lanciata il 30 luglio sulla spiaggia di Mondello, a Palermo, dall’hashtag #CambiaGesto. L’iniziativa, curata dall’agenzia di comunicazione H+, punta a quantificare quante sigarette verranno raccolte nel mese di agosto in sei stabilimenti balneari della famosa spiaggia siciliana. Ai frequentatori vengono dati come gadget posacenere portatili in plastica riciclata a forma di maialino da svuotare in appositi bidoni posizionati nei bagni. A fine agosto, delle tacchette segneranno quanti filtri saranno stati così sottratti a mari e oceani, e a chi vi ci abita.
Campagne a colpi di hashtag Tra gli altri hashtag dell’estate ecologista troviamo anche #spiaggesenzafiltro, campagna di sensibilizzazione dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche, e #spiaggepulite della Regione Toscana che vieta l’uso di plastica monouso sulle spiagge di 34 Comuni e ricorda le sanzioni per l’abbandono di rifiuti che per le cicche arrivano fino a 300 euro. E secondo l’ultima indagine Beach Litter di Legambiente, sui nostri lidi ci si imbatterebbe in media in 77 mozziconi ogni cento metri, ovvero il quarto rifiuto più comune dopo plastica, polistirolo e tappi.
Così, ad esempio, a Bordighera alcuni proprietari di bagni e locali incentivano la raccolta dei mozziconi in spiaggia con una bevuta gratuita: una pinta di mozziconi per una birra o una bibita, per i più piccini. «Ci portano una decina di bicchieri pieni di mozziconi al giorno», dice Loris Bortolomei, che lavora al Romolo Mare, il ristorante bar di Giordano Romolo, il primo a lanciare l’idea nella cittadina ligure, dopo aver letto di un’iniziativa simile su un blog spagnolo. Sempre in Liguria, anche i tabaccai di Imperia e Sanremo distribuiscono gratuitamente piccoli posacenere portatili per prevenire l’abbandono sui litorali, grazie a un accordo tra la Federazione Italiana Tabaccai e i rispettivi Comuni.
Per Maurizio Rustignoli, presidente della Cooperativa Spiagge Ravenna, «il 2019 è un anno di svolta sui temi ambientali». «Abbiamo intrapreso un percorso che se continua ci permetterà di ottenere risultati concreti». L’obiettivo è quello di eliminare l’uso della plastica, alternative sul mercato permettendo, e di spiagge smoke free, dove il fumo non è ammesso, se non in apposite aree, come a Bibione, in Veneto. Intanto, i risultati iniziano a vedersi anche solo durante la pulizia ordinaria. Da quando sono stati introdotti i posacenere a cono la spiaggia è più pulita. —
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