Corriere della Sera, 3 agosto 2019
Saoirse Kennedy Hill è morta a 22 anni per un’overdose. La maledizione continua
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La maledizione infinita dei Kennedy. Saoirse Kennedy Hill, 22 anni,la nipote di Bob, è morta per una probabile overdose nella residenza di famiglia a Cape Cod. All’arrivo dei soccorsi era già in arresto cardiaco, impossibile salvarla. Il ricordo della famiglia: «Si batteva per i diritti umani, la sua vita era piena di speranza e amore»
La morte, ancora una volta. E ancora una volta a Cape Cod, la dimora estiva dei Kennedy da un secolo, dai tempi del fondatore della dinastia, il patriarca Joe, padre del presidente assassinato a Dallas nel ‘63. Questa volta la morte è venuta a prendere la dolce Saoirse, nipote di Robert assassinato a Los Angeles nel ’68.
Ventidue anni, studentessa al Boston College, la sua vita era stata quasi subito azzannata dalla depressione ed è finita l’altro pomeriggio, per un’overdose. Accidentale? Volontaria? Alle 14.30 di Hyannisport la chiamata al pronto intervento: segnalano una ragazza che non dava segnali di vita nel «compound», il complesso di ville, in riva all’oceano, dei Kennedy.
Era Saoirse, figlia di Courtney Kennedy e dell’attivista irlandese dei diritti umani Paul Hill (uno dei «quattro di Guildford» ingiustamente condannati per un attentato dell’Ira che non avevano commesso, la loro storia è stata raccontata nel film Nel nome del padre con Daniel Day-Lewis). Saoirse – nome gaelico che significa «libertà» e si pronuncia «Sèrscia» – aveva raccontato coraggiosamente già al liceo – l’ottimo Deerfield – la storia della sua depressione, del tentativo di suicidio, del tempo passato in clinica e del peso della vergogna per una malattia della quale faticava a parlare con compagni e insegnanti (e quell’articolo brutalmente onesto, sul sito del giornale scolastico, suona oggi come il suo testamento).
Il comunicato della famiglia è terso e molto kennedyano: «I nostri cuori sono sconvolti dalla perdita della nostra amata Saoirse. La sua vita era piena di speranza, di promesse per il futuro, e di amore. Si preoccupava profondamente del benessere dei suoi amici e della sua famiglia, in particolare di sua madre Courtney, di suo padre Paul e della moglie Stephanie, di sua nonna Ethel. Il mondo è un po’ meno bello oggi. Ha illuminato le nostre vite con il suo amore, le sue risate e il suo spirito generoso. Saoirse è stata sostenitrice appassionata delle cause dei diritti umani e della parità di genere. Trovò grande gioia nel lavoro di volontariato, lavorando a fianco delle comunità indigene per costruire scuole in Messico. La ameremo per sempre, e per sempre ci mancherà».
La moglie del patriarca, Rose, morta a 104 anni nel 1995 dopo aver visto l’ascesa e la caduta del clan, una vittoria dopo l’altra, un funerale dopo l’altro, ripeteva a figli e nipoti le parole del vangelo di Luca: «A chi fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più». Ai Kennedy, ai quali è stato dato tutto – il potere, la fama, il denaro, il carisma – è stato chiesto moltissimo, soprattutto una cosa: affrontare le regolari visite della morte con stoicismo – «Kennedys don’t cry» – i Kennedy non piangono era il motto del poco sentimentale padre fondatore Joe.
Vent’anni fa, sempre d’estate, sempre a Cape Cod, la morte era tornata a visitare i Kennedy: l’aereo di John-John era precipitato, di notte, nelle acque nere dell’oceano (con lui la moglie Carolyn e la cognata). E cinquant’anni fa, sempre d’estate, non lontano dalle ville dei Kennedy, a Chappaquiddick, ancora la morte: l’auto guidata da Teddy, fratello di John e Robert, che si inabissa nelle acque scure all’imboccatura di un ponticello. Lui che si salva e lascia dietro di sé un’amica, Mary Jo Kopechne, a affogare nell’abitacolo, a poca distanza dalla superficie. Al processo – ricevette uno scandaloso trattamento di favore – Teddy parlò per la prima volta di quello che poi tutti hanno ripetuto, «c’è una maledizione che grava sulla nostra famiglia», la lunga scia di morti a partire dal fratello Joe jr durante la guerra e la sorella Kick subito dopo, poi John e Bobby, e David figlio di Bobby (overdose, 1984), Michael figlio di Bobby (incidente, 1997), poi John-Jonh, Kara figlia di Teddy (infarto, 2011), Mary ex moglie di Bobby jr (suicidio, 2012). E ora il dolce sorriso triste di Saorsie – un’altra fotografia accanto a un altro lumino sull’altare dei morti della famiglia più famosa e sfortunata d’America.