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 2019  agosto 03 Sabato calendario

Intervista a Luigi Di Maio. Parla del governo, di Salvini, di Tav e dello spread

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Luigi Di Maio, Matteo Salvini dice che vuole una manovra coraggiosa o è meglio andare al voto. Il governo sembra finito.
«Insomma, sulla manovra parliamo la stessa lingua. Mi fa piacere. La nostra manovra dovrà dare risposte concrete agli italiani. Le dico con grande onestà una cosa, così spegniamo subito tutte le polemiche che sono state alimentate sui giornali: io sono stanco di litigare. E così la pensano anche tutti gli italiani che incontro ogni giorno».
Quindi?
«Il M5S non ha paura di governare, scriviamo insieme la manovra e continuiamo a cambiare il Paese. Bisogna abbassare le tasse con la flat tax e il taglio del cuneo fiscale, poi dobbiamo fare il salario minimo e tanti altri provvedimenti importanti che servono ai cittadini. Non soffermiamoci sui puntini e sulle sfumature, andiamo direttamente alla sostanza. L’abbiamo fatto in un anno e mezzo di governo. Adesso prendiamoci i meriti delle cose fatte e continuiamo su questa strada. Con Conte e Salvini abbiamo lavorato bene, andiamo avanti così».
Lei ha paura di tornare al voto? O crede che non sia possibile in autunno?
«Questa è la solita domanda per mettere zizzania. Secondo me dobbiamo pensare solamente a fare una cosa: governare. Abbiamo dimostrato di saperlo fare. E parlano i fatti, tutti i provvedimenti sono stati condivisi, si è sempre lavorato con impegno e serenità. Continuiamo a farlo».
Salvini ha detto che la vostra mozione sulla Tav è surreale e che votate contro il premier.
«Basta con queste storielle. Abbiamo ribadito la massima fiducia al premier Giuseppe Conte. A lui, ad esempio, abbiamo riconosciuto la grande capacità di riuscire a dialogare in Europa. Questa è una caratteristica fondamentale. Tra l’altro la mozione impegna il Parlamento, non il governo, proprio perché solo il Parlamento può intervenire. Non vogliamo regalare 2 miliardi alla Francia per realizzare un’opera inutile che nascerebbe già vecchia. Sulla Torino-Lione stiamo dimostrando coerenza. È la Lega che ha cambiato faccia sull’opera: andava in valle per fermarla e ora ha improvvisamente cambiato idea. Questo è un po’ surreale».
Sulla giustizia siete disposti a venire incontro alla Lega?
«Se la Lega mi dice su cosa, sì. Perché di richieste non ne sono arrivate. Comunque contano i fatti e la riforma della giustizia si farà e anche in tempi brevi, glielo assicuro. Se la Lega ha qualche dubbio siamo pronti ad ascoltarli. Per noi il dialogo è fondamentale. Portiamo a casa questa riforma: i tempi dei processi sono troppo lunghi e vanno accorciati. Questo ci chiedono i cittadini e questo dobbiamo impegnarci a fare».
Se la Lega chiede ulteriori riflessioni sulla giustizia, voi farete altrettanto sull’autonomia?
«Per favore, basta parlare di scambi tra un provvedimento e l’altro. Sull’autonomia stiamo andando avanti, stiamo sciogliendo tutti i nodi. Con la Lega stiamo trovando la quadra su tutto. Sull’autonomia la strada intrapresa è quella giusta, ne sto parlando anche con diversi esperti e costituzionalisti. Sarà una riforma equilibrata che vi assicuro darà risposte concrete alle Regioni del Nord e non andrà a penalizzare quelle del Centro-Sud».
Ci saranno i numeri per la fiducia sul decreto Sicurezza bis al Senato?
«Sì, ci sono. Ormai manca poco all’approvazione di questo provvedimento. Mi permetta di ricordare anche l’emendamento voluto dal M5S: le navi non autorizzate ad entrare nelle acque italiane verranno confiscate. Con questo provvedimento finiranno anche i siparietti che mettono realmente a rischio la vita degli esseri umani e, come è accaduto, dei nostri militari».
Lei continua a difendere Toninelli ma molti nel M5S lo criticano.
«Ma quali critiche. Difendo i miei ministri perché lavorano dalla mattina alla sera senza tregua e portano risultati, parlano i loro risultati. Stiamo cambiando le cose. E cambiare significa anche revocare le concessioni ad Autostrade ad esempio. Questo può dare fastidio a qualcuno e mi auguro che la Lega porterà avanti questa battaglia insieme a noi».
A settembre ci sarà il rimpasto? Ci sono ministri della Lega che non la convincono?
«Non voglio parlare di poltrone, io ho una lista di cose da realizzare, spero che la Lega voglia continuare a condividere con noi questo percorso. Dopo di che non è mia abitudine puntare il dito sugli altri. Penso a lavorare e a fare il mio, per dare il massimo, senza stare a giudicare gli altri».
Gli attacchi di Di Battista a Salvini le creano problemi?
«Guardi, quando ricevo attacchi io dai governatori leghisti me li tengo. Poi posso dirle? Le critiche se fatte bene sono sempre costruttive. Nessuno comunque ha diritto di offendere Alessandro per le cose che dice. È l’unico qui in mezzo che non prende soldi pubblici, anche quando va al mare».
Sul commissario Ue siete pronti ad appoggiare qualsiasi nome leghista?
«Non partecipo al toto-nomi. Riconosco alla Lega il merito di aver vinto le elezioni e aspetto di conoscere il nome del commissario che andrà in Europa a tutelare gli interessi dell’Italia».
Teme il nuovo aumento dello spread?
«Ci aspettiamo che lo spread possa scendere ancora. I mercati hanno dato fiducia al governo anche grazie alla chiusura positiva del negoziato con Bruxelles, che abbiamo garantito tenendo i conti in ordine ma senza danneggiare la crescita. Ma va detto che se lo spread sale, anche e soprattutto se ci sono continue tensioni nel governo, alla fine pagano gli italiani. Parliamone in privato di ciò su cui non siamo d’accordo. Ma diamo stabilità e fiducia al Paese».