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 2019  agosto 03 Sabato calendario

La finale di Supercoppa maschile tra Liverpool e Chelsea sarà arbitrata da una donna, la francese Stephanie Frappart

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La finale di Supercoppa maschile tra Liverpool e Chelsea, a Istanbul, sarà arbitrata dalla francese Stephanie Frappart. E tra le sue assistenti ci sarà l’italiana Manuela Nicolosi, 38enne romana che vive in Francia. A luglio Frappart, 35 anni, ha diretto la finale del Mondiale femminile ed è già tra gli arbitri di Ligue 1.
Égalité è una delle tre parole chiave della rivoluzione francese. «Uguaglianza» sta diventando sempre più anche la strada seguita dal calcio. L’Uefa abbatte un altro muro e toglie un macigno dalla strada verso la parità tra uomini e donne nel mondo del pallone. Lo fa con una designazione a sorpresa. Sarà la francese Stephanie Frappart ad arbitrare la finale della Supercoppa Europea tra Liverpool e Chelsea in programma il 14 agosto a Istanbul. Una prima assoluta, mai una donna aveva diretto una finale europea maschile.
«La Frappart è considerata una delle donne arbitro più brave d’Europa e del mondo», è la motivazione del designatore italiano dell’Uefa, Roberto Rosetti, che l’ha scelta. Non sarà l’unica donna in campo, a completare la terna ci saranno le due assistenti: l’italiana (ma opera in Francia) Manuela Nicolosi e l’irlandese Michelle O’Neill. Il trio aveva diretto con successo anche la finale della Coppa del Mondo femminile tra Usa e Olanda lo scorso 7 luglio a Lione.
I colleghi maschi saranno relegati a ruoli marginali. Il turco Cunyat Cakir, arbitro di alto livello, sarà il quarto uomo, mentre davanti alla Var si posizioneranno i francesi Clement Turpin e Françoise Letexier, coadiuvati dal tedesco Mark Borsch e dall’italiano Massimiliano Irrati. Saranno loro gli occhi dietro i monitor che aiuteranno l’arbitra.
Mademoiselle Frappart a 35 anni è una donna in carriera. Il 28 aprile scorso era stata la prima donna a dirigere una partita maschile (Amiens-Strasburgo) della Ligue 1. «Sono orgogliosa e onorata di questa nomina – raccontò quando fu scelta lo scorso aprile —. È la ricompensa di anni di lavoro e sacrificio. Essere la prima donna a diventare arbitro di Ligue 1 è un privilegio e una responsabilità, spero incoraggi altre ragazze a seguire questa strada».
Nella stagione che sta per iniziare farà parte, in pianta stabile, dell’organico arbitrale della serie A francese. La rivedremo insomma, alle prese con Mbappé e Verratti. Un’altra donna, la svizzera Nicole Petignat, aveva già arbitrato in una partita di coppa, non una finale però.
«Al Mondiale le ragazze della Nazionale hanno cominciato a rompere il muro del pregiudizio sul calcio femminile e ora Rosetti, un italiano, aiuta a rompere il muro della diffidenza verso le arbitre. Credo e spero che questo diventi la normalità», sottolinea la c.t. dell’Italia, Milena Bertolini.
Frappart il calcio l’ha giocato fin da bambina, ma arbitrare è un affare di famiglia. Non poteva essere diverso per lei nata a Val-d’Oise, alle porte di Parigi. Dei suoi tre fratelli, due avevano intrapreso la carriera arbitrale, poi abbandonata. Stephanie invece ce l’ha fatta, grazie all’aiuto dei genitori, operai con cui ancora vive nel sud della Francia, nel dipartimento di Languedoc-Roussillon. Quando possono la seguono, ci saranno di sicuro a Istanbul per vedere Stephanie, l’arbitra che guadagna (come gli uomini) 1.300 euro a partita, mentre l’Uefa per la finale le staccherà un assegno da oltre 6mila euro. Mademoiselle Frappart è anche un’imprenditrice, organizza eventi sportivi per ragazzi. La Supercoppa Europea in fondo è solo un evento un po’ più grande, ma grazie a lei è già storia.