La Stampa, 2 agosto 2019
Olga, la ragazzina che con la costituzione in mano sfida Putin e militari
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È una ragazzina di 17 anni la nuova icona delle proteste anti-Putin. Si chiama Olga Misik e sabato scorso ha sfidato le schiere delle forze speciali armata solo di un libro: la Costituzione russa. Minuta, faccia acqua e sapone, foto e video già diventati virali sul web la immortalano seduta sull’asfalto con le gambe incrociate, intenta a leggere la Costituzione davanti ai centinaia di poliziotti in tenuta antisommossa che assediano il centro di Mosca. Le immagini risalgono al 27 luglio, giorno in cui gli agenti hanno trascinato con la forza nelle loro camionette quasi 1.400 manifestanti. Tra loro c’è anche la piccola Olga, ormai al suo quarto fermo e già simbolo di una nuova generazione di russi. Qualcuno la paragona addirittura al ragazzo che sfidò i carri armati in Piazza Tiananmen. «Diritti fondamentali» «Ho letto agli agenti l’’articolo 31 della Costituzione, che garantisce la libertà di assemblea, l’articolo 29 sulla libertà di parola, e l’articolo 3, che definisce il popolo la principale fonte del potere: volevo spiegare ai poliziotti che la folla si era radunata pacificamente, senza armi, e quindi legalmente», spiega Olga. Ormai da quasi un mese la gente scende in piazza a Mosca. I manifestanti chiedono che sia consentita la candidatura ai tanti dissidenti finora esclusi dalle elezioni comunali di settembre. Ma dietro c’è molto di più. «È sbagliato – racconta la giovanissima Olga – pensare che si tratti solo di un corteo per elezioni libere e per l’ammissione dei candidati dell’opposizione. È una manifestazione in difesa dei diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione, principi che non sarebbero mai messi in discussione in uno Stato democratico». La nuova generazione di russi Leggere la Costituzione di fronte ai poliziotti che arrestavano i manifestanti e distribuivano manganellate a chiunque gli capitasse sotto tiro è stato un coraggioso gesto di coscienza civile che ha fatto di Olga una piccola star del web. Ma Olga rappresenta anche una nuova generazione di russi, quella dei più giovani, che non hanno conosciuto la Russia senza Putin, si informano su internet, sono aperti al mondo, conoscono i propri diritti e sono pronti a contestare il governo. Non che adolescenti e ventenni siano in maggioranza contro il Cremlino, ma è soprattutto tra i più istruiti fra loro che negli ultimi anni è germogliato il seme del dissenso e della protesta. Prendiamo come esempio proprio Olga: è una studentessa modello, si è diplomata col massimo dei voti e sogna di diventare una giornalista. Olga aderisce inoltre a un movimento che si chiama «Bessrochka» («Senza scadenza»), che – come racconta lei stessa – «non ha né un leader né una struttura centrale» e chiede le improbabili dimissioni di Putin da capo dello Stato. «Siamo piuttosto diffusi sul territorio, comunichiamo attraverso Telegram, partecipiamo a manifestazioni, distribuiamo riviste, volantini e adesivi». Ma Olga è anche una fan del più popolare degli avversari di Putin: Aleksey Navalny, che non avendo alcuno spazio in tv ha fatto proseliti proprio con il web. La 17enne ha iniziato a interessarsi di politica circa un anno fa. Ma la sua posizione è diametralmente opposta rispetto a quella dei suoi genitori. «Mia madre – spiega – si preoccupa per quello che faccio, lei crede alla propaganda che le propinano in tv. Non parliamo poi di mio padre, è un ammiratore sfegatato di Putin: non fa che ripetermi che io non ho vissuto il caos degli Anni 90».