la Repubblica, 2 agosto 2019
Sgozza la tabaccaia perché ha perso al Lotto. È successo a Reggio Calabria
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Più giocava, più perdeva. Più perdeva, più insisteva nel rincorrere quei numeri che continuava a mancare, dilapidando al Lotto centinaia e centinaia di euro. Per Billi Jay Sicat, 43enne di origine filippina, il gioco era un’ossessione, ma a farne le spese non sono state solo le magre finanze della sua famiglia. Convinto che la responsabile della sua sfortuna fosse la proprietaria della tabaccheria di Reggio Calabria dove era solito giocare, l’ha massacrata a colpi di mannaia. Un omicidio meditato a lungo, pianificato nei dettagli e realizzato con violenza inaudita. Agli agenti della Squadra Mobile di Reggio Calabria che per ordine del pm Giulia Scavello lo hanno fermato, lo hanno “raccontato” in dettaglio i filmati del sistema di videosorveglianza che Sicat non è riuscito a sabotare. Le immagini lo mostrano entrare in tabaccheria martedì mattina attorno alle 13 e abbassare la saracinesca dietro di sé. Era quasi l’ora di chiusura di metà giornata e nessuno nel quartiere si è stupito. Dentro però si stava consumando un massacro. Terrorizzata, Mariella Rota, 66 anni, ha tentato di fuggire, poi di difendersi, alzando inutilmente la mano davanti a sé. Ma Sicat non le ha lasciato scampo. Si è avventato su di lei, colpendola alla gola più e più volte fin quasi a decapitarla. Solo allora si è fermato, si è guardato attorno, rapido si è cambiato la maglietta inondata dal sangue della sua vittima, e si è dileguato. Prima di andar via, ha tentato di far sparire ogni traccia, rubando l’hard disk che pensava collegato alla videosorveglianza. Ma non era quello giusto. E proprio grazie a quelle immagini e al vistoso tatuaggio che ha sull’avambraccio, poche ore dopo l’omicidio è stato identificato, trovato e fermato mentre già si preparava a lasciare la città.