la Repubblica, 2 agosto 2019
Al-Thani, sovrano del Qatar, s’è comprato per 16 milioni una residenza nel cuore di Granada
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Almeno all’apparenza, è solo un’operazione nostalgica, sentimentale. Un ritorno, mezzo millennio dopo la Reconquista di al-Andalus (così era conosciuta la Spagna sotto l’occupazione dei regni moreschi) da parte dei re cattolici. A loro – Isabella di Castiglia e Ferdinando II d’Aragona – il ventiduesimo sultano della dinastia dei nasridi consegnò Granada, ultimo baluardo musulmano della penisola iberica, nel 1492. Oggi, la nuova occupazione porta la firma dell’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad al-Thani, su un assegno da circa 16 milioni di euro. Tanto (poco, in realtà, per le sostanze di uno degli uomini più ricchi del pianeta) è costato l’atto d’acquisto del carmen de San Agustín, una spettacolare proprietà di seimila metri quadrati, con villa, giardini e fontane, con vista privilegiata sull’Alhambra e sul Generalife, i due complessi architettonici simbolo di quella che fu chiamata “la perla dell’Islam”.
La stampa spagnola esclude oscuri obiettivi strategici dietro l’operazione immobiliare nata – scrive il quotidiano locale Granada Hoy – dopo una visita di al-Thani alla città, due anni fa. L’emiro, 39 anni, arrivato al trono del Qatar nel 2013 in seguito all’abdicazione del padre Hamad, restò affascinato da uno dei luoghi simbolo dell’antica potenza musulmana. E decise di acquistare una residenza solo a patto di trovare qualcosa che fosse “all’altezza del suo lignaggio”. E non poteva individuarlo che nel cuore dell’Albaicín, l’antico quartiere con le stradine, i cortili, le fontane e le cisterne che risalgono al periodo della dominazione dei mori.
Uno sfizio persino troppo caro, secondo la valutazione delle agenzie immobiliari locali. Ma alla fine, tutti contenti. I vecchi proprietari, i litigiosi eredi di Rafael Pérez- Pire, fondatore del gigante dei latticini Puleva, che finalmente si sono potuti spartire i proventi della vendita di una residenza difficile da gestire. E poi l’emiro, per il quale davvero 16 milioni sono un’inezia rispetto agli investimenti ben conosciuti: dalla tv satellitare Al Jazeera alla squadra di calcio del Paris Saint-Germain, dai grandi magazzini Harrod’s alle gioiellerie Tiffany. E, in Italia, dalla Costa Smeralda ai grattacieli di Porta Nuova a Milano.
Nascosta alla vista da un alto muro di cinta, la residenza di Granada garantirà all’emiro il massimo della privacy, nel caso in cui decidesse di trascorrere qualche periodo di vacanza in Andalusia. Tutto il contrario degli spettacolari soggiorni – non lontano da qui dei re sauditi a Marbella, dove possiedono un enorme palazzo un po’ pacchiano e hanno costruito una moschea. Ma le spese pazze di re Fahd prima, e poi Salman, con le loro corti, non hanno mai fatto notizia come il discreto arrivo di al-Thani. Una casa con vista sul simbolo della potenza musulmana in Spagna. Una reconquista al contrario, a suon di petrodollari.
Il palazzo dei sultani L’Alhambra di Granada è stata a lungo la residenza dei sultani durante la dominazione araba della Spagna