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 2019  luglio 31 Mercoledì calendario

Il latte ipoallergenico non riduce il rischio di allergie nei neonati

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Il latte ipoallergenico non riduce il rischio di allergia nei neonati. Questi preparati per prevenire la comparsa di un’allergia potrebbero persino aumentarne il rischio, secondo quanto riporta Le Figaro. Il mercato propone molti tipi di latte: prima età, integrativo, crescita, antirigurgito, addensato; di fronte alla moltiplicazione dei preparati i genitori fanno fatica a capire se le proprietà dichiarate esistono o sono nei piani di marketing dei produttori. I cosiddetti preparati ipoallergenici dovrebbero proteggere i bambini dal rischio di sviluppare allergie. La loro particolarità è che le proteine del latte sono idrolizzate, processo che dovrebbe esporre i bambini a un minor numero di antigeni rispetto ai preparati classici, riducendo il rischio di sviluppare un’allergia alle proteine del latte. Ma questo ragionamento è puramente teorico e le autorità sanitarie, secondo quanto ha riportato Le Figaro, stanno gradualmente tornando sulle proprie raccomandazioni a usare questi prodotti.Il latte materno è riconosciuto come la migliore prevenzione possibile. E, sempre di più gli studi scientifici mettono in causa l’efficacia dei preparati ipoallergenici come avevano già dimostrato due studi pubblicati nel 2016 e nel 2018. Adesso i ricercatori francesi dell’Inra e dell’Inserm hanno indicato in Pediatric Allergy and Immunology che questi latti potrebbero addirittura essere associati a un rischio più elevato di sviluppare un’allergia. Gli autori dello studio hanno spulciato i dati di un campione di oltre 11.700 bambini: due mesi dopo la nascita i genitori dovevano indicare se il neonato veniva allattato al seno, anche parzialmente, oppure prendeva un preparato per neonati, e in caso, quale. Inoltre, i ricercatori venivano messi a conoscenza anche se a due mesi, un anno e due anni i bambini avevano ricevuto una diagnosi di allergia alimentare (alle proteine del latte vaccino) di eczema, se fischiavano respirando e se avevano l’asma. La conclusione, secondo quanto ha riportato Le Figaro, è che il consumo di latte ipoallergenico non è stato associato a una diminuzione del rischio di nessuno dei sintomi di allergia. Invece è stato associato al rischio più elevato di eczema e di fischio respiratorio a un anno nei bambini che avevano dei precedenti familiari di allergie e a un rischio più importante di allergia alimentare a 2 anni per quelli che non avevano precedenti, secondo i ricercatori. Finora si pensava che questi preparati non facessero male, ma non è del tutto vero e bisogna fare altre ricerche per confermarlo ha dichiarato a Le Figaro, Blandine de Lauzon-Guillain che ha guidato lo studio. Comunque, un biberon povero di allergeni impedirà all’organismo di imparare a tollerarli, secondo i ricercatori che sostengono che i bambini crescono in un ambiente troppo pulito e il loro sistema immunitario si sviluppa meno bene.
Lo sviluppo di questi prodotti potrebbe essere ostacolato dalla regolamentazione Ue che a partire dal 2021, secondo i ricercatori, obbligherà i produttori del settore a realizzare studi clinici per sostenere un effetto protettivo.