ItaliaOggi, 31 luglio 2019
Diritto & Rovescio
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Sul piano coreografico i francesi sono imbattibili. Creano i grandi eventi e, grazie alla tv, li propongono al mondo, come il Tour de France. L’ultima tappa (Rambouillet-Parigi) non è una tappa vera e propria perché il vincitore è già stato dichiarato il giorno prima. È invece una passerella per far vedere (con uno spottone di ore a favore del made en France) i monumenti più belli del paese con riprese mozzafiato e spiegazioni impeccabili. Non a caso la trasmissione è durata sei ore. E il centro di Parigi è diventato un immenso Vigorelli. Il Tour doveva essere vinto quest’anno dal francese Julian Alaphilippe (l’avrebbe meritato) che però è stato scalzato sul finale da Egan Bernal, colombiano. Colombiano? Sì, ma è stato creato come ciclista in Italia, dalle parti dell’Etna e poi in Piemonte. Ma dalla lunga trasmissione francese non lo si è mai saputo. Il telecronista, che lo ha intervistato in uno spagnolo maccheronico ed esilarante, sa bene l’italiano. Ma se ne è ben guardato dall’usarlo. Non si sa mai che capissero.