ItaliaOggi, 30 luglio 2019
A Bergamo strada chiusa: i bimbi giocano
A Vilminore non si passa. I bimbi devono giocare in strada. Per due ore al giorno, dalle 20 alle 22, una delle principali vie del paese in provincia di Bergamo viene chiusa al traffico per permettere ai ragazzi di svagarsi senza il pericolo delle automobili e lontano da computer e videogame. Come ai vecchi tempi. E con tanto di ordinanza comunale.Vilminore è la sede della comunità montana di Scalve e conta circa 1.500 abitanti. Il sindaco civico, Pietro Orrù, 33 anni, eletto nel 2016, nonno sardo e papà siciliano, «ma ho deciso che sarei rimasto a vivere in montagna», ha spiegato: «È l’orario in cui nei mesi estivi si esce, i genitori riposano la testa dopo una giornata di lavoro e, sotto il loro sguardo, i bambini si divertono». «Organizzano una gimkana in bici o una partita a pallone. Le urla si diffondono in tutto il paese ed è una gioia sentirli persino da lontano», aggiunge. Qualche residente, proprio per quelle grida, ha già protestato. Ma Orrù tira dritto. «Chi storce il naso c’è sempre, vuoi perché magari non ha figli o mal sopporta le urla dei piccoli, per questo ho voluto mettere un cappello normativo a questa idea. Di sera al parco non si va: i bambini vogliono giocare in strada e sotto casa».
Secondo Marco Costenaro, psicologo infantile di Bergamo, il provvedimento del sindaco «è molto positivo, sotto più aspetti. Innanzitutto, in un mondo sovrastato dai social e dai media, dove l’interazione ludica avviene tra il bambino e lo schermo, si recupera il rapporto con gli altri». Così ha spiegato al Corriere di Bergamo. Anche per Giovanni Berera, direttore di un museo dedicato ai giocattoli a Grande, in provincia di Como, l’ordinanza di Vilminore «è un tentativo di riconsegnare ai bambini un contesto amichevole in cui poter crescere, ma a ritmo da bambino. Il gioco è una cosa seria ed è il modo con cui i bambini prendono contatto col mondo che li circonda. Ben vengano iniziative come queste».