DAGO: LETTERA A UN AMICO CHE SE N’E’ ANDATO, 29 luglio 2019
DAGO: PERCHÉ NON POSSIAMO PERDERE PAOLO GIACCIO SENZA NON PERDERE NOI STESSI. TRA LE LACRIME, PROVI A FAR GIRARE IL NASTRO DELLA MEMORIA. DA “PER VOI GIOVANI” A “ODEON”, DA ''MISTER FANTASY” A “OBLADÌ OBLADÀ”, DA “IMMAGINA” ALLA DIREZIONE DI RAI SAT: OLTRE 40 ANNI DI PROGRAMMI, MEZZO SECOLO DI AMICIZIA CHE ORA DIVENTA TESTIMONIANZA DI UNA FELICITÀ DI VIVERE, DI AVER VISSUTO -
"E' morto...". Lo smarrimento che ti prende è lo stesso di quando spegni il televisore e la luce dello schermo diventa un puntino che si allontana e si dissolve. "E' morto Paolo Giaccio". Allora provi a far girare il nastro della memoria, accarezzi una manciata di foto, libri, pranzi, chiacchierate, scazzi, risate, viaggi, vacanze, pranzi alla Casina Valadier e bagni a Sabaudia, canzoni e pettegolezzi. Tutti quei progetti pensati, discussi, mai realizzati ma chissenefrega: l’importante è che ci portavano fuori, fuori, fuori dalla palude del passato. Poi il Tempo, la Società, il Destino, potevano tendere i loro legittimi agguati e la Vita poteva ritirare le sue promesse.
E ripenso a quegli anni (da ‘Odeon’ a ‘Mister Fantasy’) e subito la testa diventa una cipolla con le orecchie: ti assale un groppo alla gola e ti viene da piangere. Come bambini privati di qualcosa che si è disperso irragionevolmente in un evento inaspettato e nemico.
La memoria si accende sulla nostra vita, e ti rimbalza le nostre grandi paure: la paura di non esistere, la paura di diventare grandi, la paura di inventare se stessi. Mezzo secolo di amicizia che ora diventa testimonianza di una felicità di vivere, di aver vissuto.
Succede quando la vita e la morte si scontrano: le nostre esperienze precedenti ci tornano in mente con abbagliante intensità. Siamo invasi dalle medesime emozioni che abbiamo sentito la prima volta che un certo avvenimento si è verificato. A volte è la sofferenza a risvegliarsi, e chiede di essere sanata: anche i difetti e i misfatti gravi del passato, anche i vizi beneficiano dell'indulgenza e di una certa commossa allegria. Altre volte invece la gioia che proviamo ci conferma la riuscita della nostra esistenza.
Staccando l'ombra da terra, scopri che Paolo è stato come una riserva d'acqua per tutti noi “giacciofili”: Mario Luzzatto Fegiz, Angelo Bucarelli, Carlo Massarini, Michela Moro, lo scomparso Mario Convertino, Pietro De Stefani, Tatiana Romanoff, Marina Sersale, Irene Ghergo, Mimma Nocelli, Micol Weller, Moira Attanagi, Laura Carafoli e tanti altri; ma soprattutto Camilla Baresani con cui Paolo ha condiviso amorevolmente gli ultimi 13 anni della sua vita, l’adorato fratello Andrea, l’amatissima figlia Anna.
La memoria, si sa, si sconta vivendo. Il nostro passato si allontana da noi nel momento in cui nasciamo, ma lo sentiamo passare solo quando ci lascia un amico. Ecco perché non posso perdere Paolo senza non perdere me stesso.
GIACCIO RACCONTA LUCIO BATTISTI https://faremusic.it/2015/02/26/paolo-giaccio-racconta/
Anno 1971. Mentre Mario Luzzatto Fegiz e io, con l’aiuto di Carlo Massarini, conduciamo Per Voi Giovani, il programma dedicato alla musica rock internazionale e alla più innovativa musica italiana, Lucio Battisti lascia la Ricordi e forma, con Mogol, una sua etichetta indipendente: la Numero Uno. Oltre che al controllo degli affari la mossa gli serve per garantirsi la più completa libertà artistica e creativa. La promoter è Mara Maionchi. E’ lei che ci fa ascoltare in anteprima “Pensieri e Parole”, la nuova canzone di Battisti. Non siamo però, i primi.
La canzone è stata appena rifiutata da Arbore e Boncompagni, autori di Alto Gradimento, un altro programma radio di grande successo artefice del lancio di molte hit discografiche, perché ritenuta inadatta al loro stile di programmazione. Noi la prendiamo in esclusiva. Occorre ricordare che, in quegli anni, non c’erano altre radio se non quelle della Rai. Quindi, a parte chi aveva il disco, l’unico modo per ascoltarla era quello di sintonizzarsi sul nostro programma.
Questa esclusiva, unita al primo posto subito raggiunto nella classifica di vendita dei singoli, lancia la canzone e il nostro programma, consolidando anche su un pubblico di studenti la notorietà di Battisti. “Pensieri e Parole” si svolge su un doppio piano vocale, con un fraseggio che riannoda il dentro e il fuori di una persona. Sfiora i temi della psicanalisi, contrappone una vita di sentimenti semplici e genuini ai sogni e ai progetti di un uomo in crescita.
Racconta le lacerazioni sentimentali che un uomo appena adulto deve affrontare, trovandosi già ingabbiato in ruoli e responsabilità. Descrive bene, con le parole di Mogol, la poetica misteriosa di Battisti, a quel tempo profondamente legato, quasi come un gemello, al paroliere. Un week end passato in campagna, vicino a Lecco, con tutta la tribù di Mogol e Battisti, serve a confermarmi queste impressioni. Serve anche a far superare a Battisti diffidenze e timidezze.
Come è noto Battisti evitava il più possibile i contatti con giornalisti e dj. Dopo quel week end mettiamo in cantiere una lunga intervista radiofonica per presentare in anteprima nel nostro programma il suo nuovo album: “Il Mio Canto Libero”. L’intervista dura vari giorni. Inizia in una sala prova, in campagna. Non contenti del risultato ci spostiamo poi in uno studio a Milano, dove Battisti, al pianoforte, canta dal vivo tutti i pezzi dell’album e molte altre sue famose canzoni. E’ così che nel 1972, per un’intera settimana, siamo in grado di presentare nel nostro programma un ospite che mai, fino ad allora, e neanche negli anni a seguire, accetta di mostrarsi così intimamente e sinceramente ai suoi ascoltatori: il suo nome è Lucio Battisti.
BIOGRAFIA - https://it.wikipedia.org/wiki/Paolo_Giaccio
Paolo Giaccio (Roma, 16 febbraio 1950) e un giornalista (iscritto all’ODG di Roma dal 1976), autore televisivo e produttore televisivo italiano. Paolo Giaccio frequenta alla fine degli anni sessanta, a Roma, i licei Righi e Mameli, con una parentesi nel liceo di Farfa Sabina. Dalla facolta di filosofia della Sapienza, cui si iscrive, riporta nel mondo della radio il vento libertario del sessantotto studentesco. Queste scelte editoriali danno fastidio alle forze politiche piu conservatrici che richiedono provvedimenti disciplinari nei suoi confronti, provocando, in alcuni periodi, il suo allontanamento dal microfono. Nonostante le difficolta il programma e il suo gruppo di lavoro riescono a innovare la radio statale di quel tempo, tracciando la strada che sara poi seguita dalle prime radio libere. Dalla meta degli anni settanta e giornalista del TG2. Negli anni ottanta e novanta autore e capostruttura di RaiUno. Negli anni duemila, diviene responsabile editoriale di molti nuovi canali tematici della Rai, digitali e satellitari, declinandoli su un'offerta innovativa e culturale.
? Nel 1970 succede a Renzo Arbore nella direzione del programma radiofonico Per voi giovani. Con Mario Luzzatto Fegiz lo trasforma nel programma che introduce ai giovani italiani la musica rock e i nuovi cantautori, insieme al racconto del mondo giovanile che nelle scuole e nel tempo libero viveva le spinte del '68. Chiama alla conduzione di segmenti del programma Raffaele Cascone, Carlo Massarini, Claudio Rocchi, Massimo Villa, Richard Benson, Maria Laura Giulietti, Fiorella Gentile, Michelangelo Romano, Riccardo Bertoncelli e altri. ? Odeon. Tutto quanto fa spettacolo: nel 1977 realizza nel TG2 di Andrea Barbato, insieme a Brando Giordani, Emilio Ravel ed Enrico Messina uno dei primi programmi della tv a colori. ? Variety: nel 1980 realizza per RaiUno, con Guido Sacerdote, un programma di prima serata sul mondo dello spettacolo. ? Mister Fantasy: nel 1981-1984, prima ancora della nascita di MTV in USA, lancia con Carlo Massarini un programma sulla "musica da vedere", basato su un nuovo media: il video musicale. ? Italia sera: nel 1983 con Piero Badaloni e Ludovico Alessandrini, realizza per l'access time un magazine televisivo di cultura, societa, spettacolo. ? Obladi Oblada: nel 1985 crea un programma sul mondo delle immagini, dei fumetti, della video arte, con una conduttrice debuttante, Serena Dandini. ? Immagina: nel 1986 e autore e produttore di un programma sui "segni e i sogni del nostro tempo", realizzato con l'ispirazione di Paolo Fabbri e Omar Calabrese, semiologi del gruppo di Umberto Eco. Immagina contribuisce a riposizionare l'immagine di Edwige Fenech, che da protagonista di b- movies italiani si trasforma in un popolare personaggio televisivo.
Dal 1981 al 1995 realizza, sempre per RaiUno, a volte come autore, a volte come produttore o dirigente, numerosi programmi di spettacolo e varieta di prima e seconda serata, o eventi come gli spettacoli in mondovisione legati a Italia 90, con Luciano Pavarotti e Sophia Loren. ? Il tempo delle scelte. Nel 1992 trasforma una serie di lezioni sugli scenari dell'economia internazionale tenute da Romano Prodi, in un programma televisivo intitolato Il tempo delle scelte. ?Nel 1995 e responsabile del palinsesto di RaiUno. ?Nel 1996 e responsabile del palinsesto di Rai Educational. ? Nel 1997 diviene responsabile di RaiSat1 cultura e spettacolo, il primo canale tematico culturale della Rai, che propone una scelta della produzione italiana e internazionale nei campi della musica, del teatro, dell'arte, della lirica, del documentario, dei corti, del cinema d'autore. ? Dal 1999 al 2003 e responsabile editoriale del canale satellitare dedicato allo spettacolo RaiSatShow (inserito nella piattaforma Telepiu) in cui propone per la prima volta in Italia il David Letterman Show. ? Dal 1999 al 2003 e inoltre responsabile editoriale del primo canale satellitare RaiSatArt (inserito nella piattaforma Telepiu) interamente dedicato alle arti visive. ?Dal 1999 al 2008 e responsabile editoriale del canale satellitare dedicato al cinema RaiSatCinema (inserito nella piattaforma Telepiu e poi nella piattaforma Sky), in seguito trasformato in CinemaWorld, specializzato nel cinema d'autore internazionale. ?Dal 2007 al 2009, e responsabile del canale dedicato alla fiction italiana RaiSatPremium. ? Dal 2010, per Rai5, il nuovo canale di intrattenimento culturale proposto dalla Rai nel digitale terrestre, realizza il magazine CoolTour e altri programmi di musica e spettacolo. Dal 2013 al 2017 e professore a contratto presso la IULM nella facolta Arti e Turismo – Media for Arts dove svolge i corsi per la laurea magistrale in Arti, Patrimoni e Mercati dal titolo “Forme della divulgazione dell'arte contemporanea in televisione” e “Laboratorio di produzione televisiva per l’arte”.