La Stampa, 29 luglio 2019
Furti d’identità, 27 mila truffe in un anno
C’è chi è andato in banca a chiedere il mutuo per la casa e lì ha scoperto di essere già intestatario di un finanziamento per l’acquisto di un’auto. Oppure chi, a sorpresa, ha ricevuto solleciti per il pagamento delle rate già scadute di un prestito che però non aveva mai richiesto. E chi, senza mai aver fatto domanda di finanziamenti, all’improvviso si è trovato a essere inseguito dalle società di recupero crediti. Tutte queste persone sono state frodate con la trappola del «furto d’identità». E’ il moderno «borseggio» della nostra identità, vale a dire di dati importati che ci riguardano come, per esempio, quelli riportati sulla carta d’identità o sulla busta paga. Questi dati vengono utilizzati per chiedere prestiti, in genere per l’acquisto di costosi elettrodomestici e tv, mobili, oggetti di elettronica, e persino l’auto a rate oppure viaggi di lusso e trattamenti di bellezza. Basta poco per finire in questo tipo di rete. Per esempio, basta perdere un documento d’identità o anche semplicemente cestinare le nostre carte più importanti che riportano residenza, data di nascita e tipo di impiego e importi guadagnati, senza prima distruggerle opportunamente.
Anche la rete può diventare un terreno pericoloso. Meglio fare sempre attenzione alle mail che richiedono dati personali, così come è meglio evitare livelli di protezione della nostra privacy troppo bassi sui social.
Il fenomeno del furto d’identità è in continuo aumento. Secondo i recenti dati dell’Osservatorio CRIF – Mister Credit sui furti di identità e le frodi creditizie, nell’ultimo anno in Italia si sono verificati più di 27mila casi. Il danno stimato supera i 135 milioni di euro. La tendenza è in crescita: nel 2017 le truffe sono state 26.600. L’estate e le vacanze estive sono il periodo più propizio per questo tipo di imbrogli.
Cosa fare se si scopre di essere vittima di un furto d’identità? Come prima cosa occorre denunciare l’accaduto – dice Pietro Moretti dell’Aduc -. In secondo luogo, bisogna provare a fare una visura e poi disconoscere il prestito scrivendo con Pec o con raccomandata alla banca. Generalmente questa richiesta viene accettata».
Nel mirino ci sono soprattutto le persone meno giovani. Dall’analisi dei dati emerge, infatti, che le frodi sono in preoccupante crescita tra gli over 60 (+14,7%). Diminuisce, invece, l’incidenza della fascia di età compresa tra 31e i 40 anni (-7,6%). Allo stesso tempo, anche le vittime under 30 risultano in calo (-3,5% rispetto al 2017). In ogni caso, la fascia maggiormente colpita dal fenomeno rimane quella tra i 41 e i 50 anni, con circa un quarto delle frodi.
Inoltre risultano più che raddoppiati i raggiri con un importo tra i 3mila e i 5mila euro che passano dal 9,3 per cento del totale nel 2017 al 19,6 per cento del 2018. Mantengono, invece, una quota pari a circa il 10% le frodi con importo superiore a 20mila euro.
Attenzione alla carta d’identità. E’ questo documento che i ladri utilizzano più spesso. L’Osservatorio conferma l’uso preponderante di questo strumento, rubato o contraffatto, come documento identificativo quasi nell’80% dei casi, seguito dalla patente (18%).
«I ladri non sono più solo coloro che si introducono in casa per rubare oggetti di valore, ma sempre più spesso sono interessati ai dati riservati che possono aprire loro le porte dei nostri account di posta elettronica e social network, conti correnti e carte di credito, con pesanti conseguenze per chi subisce frodi e furti d’identità – commenta Beatrice Rubini, Direttore della linea Mister Credit di Crif -. Durante il periodo estivo, poi, questo fenomeno si intensifica ulteriormente, ad esempio a causa delle truffe legate alle vacanze, con tante persone che ingenuamente rispondono ad annunci apparentemente vantaggiosi, fornendo persino copia dei propri documenti senza pensare che possano finire nelle mani di un malintenzionato».