la Repubblica, 29 luglio 2019
Nei palazzi del potere è sfida all’aria condizionata
Anche i ricchi e potenti sudano, si potrebbe dire parafrasando il titolo di una vecchia telenovela. Nell’estate del caldo record, Donald Trump si lamenta che alla Casa Bianca non funziona l’aria condizionata: «Colpa di Obama», afferma il presidente, non perdendo occasione di criticare il suo predecessore. Barack avrebbe fatto rifare – male secondo The Donald – gli impianti di raffreddamento e riscaldamento, cosicché lui poverino boccheggia a luglio e trema in dicembre. Sia questa o meno la ragione, il termometro ha sfiorato 40 gradi anche da questa parte dell’Atlantico, dove un altro capo di Stato si difende con mezzi più modesti e meno dispendiosi: un normale ventilatore.
Non tanto normale, in verità: trattasi di un ventilatore Dyson ultima generazione, la cui forma aerodinamica, specie di anello ovoidale, ricorda più la scena iniziale di 2001 Odissea nello spazio che le tradizionali pale chiuse dentro una gabbietta di ferro o appese al soffitto. A usufruire di un sollievo di questo tipo è la regina Elisabetta, come i media nazionali hanno scoperto per puro caso osservando la foto dei giorni scorsi in cui Boris Johnson è ritratto mentre si profonde in un inchino a Sua Maestà, nell’atto di ricevere l’incarico di premier, in una sala di Buckingham Palace. La scena ha dato adito ad ampio dibattito sui social, inizialmente per via della borsetta che la sovrana teneva come sempre al braccio: fa parte dell’etichetta di corte, per cui la porta anche – per così dire – in casa, oltre ad utilizzarla per segnalare ai valletti quando mancano 5 minuti al termine di un colloquio (posandola sul tavolo) o il tempo è scaduto (la passa da un braccio all’altro). Ma poi i giornali hanno fatto caso a un particolare secondario, sullo sfondo: vicino al muro, accanto al caminetto, c’era per l’appunto un ventilatore Dyson. Costo: 400 sterline (circa 450 euro). Chi l’ha provato giura che raffredda una stanza come i più ingombranti pinguini e quasi bene come un impianto di aria condizionata, a un costo inferiore. Notoriamente parsimoniosa, la 93enne Elisabetta si accontenta dunque di un ventilatore per difendersi dalla calura; e si guarda bene dal lamentarsi, confermando di avere più classe di Trump, se mai ci fossero dubbi.
Il ventilatore nell’angolo di palazzo reale ha funzionato da product placement, come si dice nel gergo del marketing: piazzamento strategico di un prodotto per fargli pubblicità. Le vendite del modello sono andate a ruba nei negozi di elettronica di Londra, contribuendo ad arricchire ancora di più, ma non ce ne sarebbe bisogno, il titolare dell’azienda: James Dyson, il multimiliardario brexitiano che recentemente, con grande coerenza, per pagare meno tasse si è trasferito a Singapore, dove ha subito acquistato due appartamenti di super lusso in cima a due grattacieli, il primo da 43 e il secondo da 26 milioni di sterline. Lasciando stare Obama ed evitando di creare un incubo ad aria condizionata (per citare Henry Miller), magari un ventilatore farebbe bene anche a Trump.