Corriere della Sera, 29 luglio 2019
Memorie del commercialista di Mick Jagger
Fare il commercialista di Mick Jagger, che a 76 anni sta seduto (si fa per dire) su una fortuna di 300 milioni di euro, non dev’essere male. Laurence Myers l’ha fatto quando mister Rolling Stones era agli inizi. Chi l’avrebbe detto? s’intitola il libro che l’ottantaduenne Myers darà alle stampe a ottobre. Il giovane Jagger visto dal buco della cassaforte: «A 25 anni già faceva piani per la pensione. Mick ha studiato alla London School of Economics, prima di darsi alla musica ha pensato di fare l’assicuratore» racconta all’Observer l’ex contabile delle rockstar (diede consigli anche a David Bowie). Senza entrare nei dettagli, il vecchio commercialista («Per otto mesi i Rolling Stones ebbero il quartier generale nel mio ufficio») racconta che Jagger gli chiedeva spesso consigli a lungo termine. «Lawrence, mi diceva, a sessant’anni avrò smesso di cantare». Adesso ride pensando a come è andata. Jagger un mese fa è tornato a esibirsi dopo l’intervento al cuore. Un piano pensione molto moderno: non andarci. Quello di Rod Stewart è simile, anche se all’inizio lui pensava ad altro: ogni venerdì andava da Myers a ritirare un assegno. E quando cominciò a tacchinare l’avvenente centralinista, fu cacciato. Un rocker che pensa al sesso anziché al fondo pensioni, ma scherziamo?