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 2019  luglio 28 Domenica calendario

Il sudore salva la vita

Sudare è naturale e fa bene, è un fenomeno fisiologico, e in condizioni normali il nostro corpo produce circa mezzo litro di sudore al giorno, anche se non ce ne accorgiamo, ma quando la temperatura sale notevolmente, come nei mesi estivi, possiamo arrivare ad espellerne anche tre litri all’ora, perché questo liquido che traspira e poi evapora dalla nostra pelle ha una funzione termodispersiva legata alle condizioni ambientali, finalizzata a mantenere costante la temperatura corporea ed eliminare le tossine. Ognuno di noi possiede circa tre milioni di ghiandole sudoripare sparse distribuite uniformemente appena sotto la superficie cutanea, ma concentrate prevalentemente nelle ascelle, sotto la pianta dei piedi, sui palmi delle mani, nella zona inguinale, sulla fronte e cuoio capelluto, che secernono in modo costante liquido pronto ad evaporare per idratare la pelle e disperdere il calore accumulato. Un aumento della secrezione sudoripara oltre i limiti fisiologici però, oltre che a fattori climatici, ambientali ed emotivi (sudare freddo, sudare per paura o crisi di panico), può essere legato a condizioni patologiche, e la sudorazione eccessiva, chiamata iperidrosi, può essere il primo importante sintomo di una malattia sottostante, e la localizzazione del sudore è un indizio diagnostico orientativo, in quanto se estesa a tutta la superficie corporea (iperidrosi generalizzata) può essere determinata da un problema endocrino, come l’ipertiroidismo o il feocromocitoma, da uno stato febbrile acuto, da un effetto collaterale farmacologico (aspirina o terapie ormonali per il tumore della prostata), da malattie oncologiche (leucemie e linfomi), psichiatriche, obesità, menopausa ecc. In questi casi l’iperidrosi interessa in egual misura i due lati del corpo, non espone in genere a rischi per la salute, ma può essere un sintomo imbarazzante e fonte di stress per il soggetto affetto, il quale tende a contrastarla, a nasconderla o minimizzarla, e spesso può avere un impatto negativo sulla qualità di vita e, nei casi più evidenti, indurre sintomi depressivi e ansiosi. La sudorazione eccessiva può insorgere a qualunque età, anche se inizia a manifestarsi già nell’infanzia o poco dopo la pubertà, sembra avere un andamento familiare, ed alcuni studi scientifici suggeriscono che l’origine possa essere genetica, nel senso che esistono variazioni nelle istruzioni cellulari in grado di alterare i normali meccanismi di funzionamento delle ghiandole sudoripare. Ci sono persone che sudano pochissimo (ipoidrosi), o che hanno la sensazione di non sudare affatto, ma tutti noi sudiamo indistintamente e quotidianamente, perché il sudore è essenziale per la vita.

NEI MAMMIFERI
Storicamente nei mammiferi la sudorazione ha una funzione comunicativa non verbale in senso olfattivo, che trasmette informazioni sullo stato emozionale, sessuale, ormonale e di salute, ed è un meccanismo inconscio che non può in alcun modo essere controllato volontariamente, anche se è una caratteristica della cultura umana coprire questi segnali naturali con sostanze fortemente odoranti nel tentativo di nasconderli o sopprimerli. Quando si suda molto solo in alcune parti del corpo invece, si parla di iperidrosi localizzata, una condizione non patologica, tipica delle personalità emotive, che insorge negli stati emozionali o di irritabilità in soggetti caratterialmente più fragili, si riscontra prevalentemente nel palmo delle mani, nella pianta dei piedi, nell’area ascellare e nella fronte, che sono le aree del corpo in assoluto più ricche di ghiandole eccrine. La sudorazione eccessiva delle mani è generalmente la condizione più fastidiosa tra tutte le forme di iperidrosi, perché le mani svolgono un ruolo importante nelle attività professionali, sociali e nei rapporti interpersonali, e il disturbo varia da una semplice umidità del palmo fino ad un vero e proprio gocciolamento. Altre alterazioni patologiche della sudorazione comprendono la cromoidrosi, caratterizzata dal sudore che tinge di giallo i vestiti con cui viene a contatto, e la bromidrosi, tipica della sudorazione maleodorante, dovuta alla decomposizione del sudore apocrino operata dalla flora batterica cutanea. La sudorazione non può essere in alcun modo controllata perché dipende dal sistema nervoso simpatico, l’apparato neurologico che dirige le funzioni del corpo che non richiedono la volontarietà, come, per esempio, lo spostamento del cibo all’interno del tubo digerente o il deflusso dell’urina dai reni alla vescica, ed il sistema simpatico agisce anche da termostato, in quanto quando avverte che la temperatura sale eccessivamente, invia un segnale dal cervello ai milioni di cellule sudoripare del corpo inducendole a produrre sudore, con la finalità di raffreddare la pelle e ridurre la temperatura corporea. È importante sottolineare che il sudore fisiologico è un liquido incolore, leggermente salato, costituito per la massima parte da acqua di reazione acida per le diverse composizioni di sali sodio, potassio magnesio e cloro, ma soprattutto è inodore, ed appena secreto non produce mai cattivi olezzi, in quanto non interessa le ghiandole apocrine responsabili della produzione di afrori (quelle sessuali), ma quando, al contatto con la pelle, il sudore non viene lavato e lasciato stagnare, esso viene scomposto dai batteri saprofiti, trasformato in acidi grassi e basi volatili (metilammina e trimetilammina), le sostanze responsabili del tipico odore acre e maleodorante, che può essere influenzato anche dalla ingestione di alimenti speziati e piccanti. 

DISIDRATAZIONE
Per ogni litro di acqua evaporata il nostro organismo trasferisce all’ambiente una quantità di calorie equivalente a 560 kcal, e quando la temperatura sale notevolmente si può espellere fino a tre litri di sudore ogni 60 minuti, e se tali perdite non vengono prontamente compensate da un’adeguata assunzione di liquidi si instaura lo stato di disidratazione, che a sua volta stimola la sete, innescando una serie di meccanismi di difesa per operare un risparmio di acqua a livello renale ed incrementare il riassorbimento di sodio, impoverendo il sudore di sali minerali e preservando in tal modo l’equilibrio idroelettrolitico dell’organismo. Comunque l’eccesso di sudore può aumentare la suscettibilità di alcune condizioni cutanee e favorire lo sviluppo di infezioni fungine, in particolare ai piedi (micosi delle unghie e piede d’atleta), e virali (verruche e condilomi) ed il rischio aumenta se associato a mancata igiene, ad assenza di aerazione e all’uso abituale di calze e scarpe non traspiranti. Chi soffre di iperidrosi cerca rimedi drastici per contrastarla, ricorrendo a ionoforesi, una tecnica medica che ha lo scopo di otturare per qualche tempo i condotti delle ghiandole sudoripare impedendone la secrezione, oppure sono richieste tecniche più invasive, come l’utilizzo di tossina botulinica per bloccare la sudorazione agendo sui muscoli e nervi delle ghiandole paralizzandoli, e, nei casi più gravi, nei soggetti che soffrono di iperidrosi acuta invalidante, viene praticata la resezione chirurgica dei gangli nervosi, (simpaticectomia) per eliminare direttamente ed in maniera definitiva la secrezione di gruppi di ghiandole. In tal modo si riesce a contrastare la sudorazione patologica localizzata in alcune aree del corpo (ascelle e piante dei piedi), ma il resto del corpo compenserà l’emissione bloccata, e continuerà a sudare indisturbato, ad eliminare liquidi carichi di tossine, di acido lattico, urico, clorati e scarti metabolici, perché è impossibile frenare la traspirazione cutanea generalizzata, più o meno percettibile o abbondante, ovvero quel meccanismo fisiologico essenziale ed indispensabile per la vita, senza il quale non si sopravviverebbe, anzi, senza il quale si morirebbe febbricitanti, intossicati ed avvelenati.