ItaliaOggi, 27 luglio 2019
Diritto & Rovescio
Supponiamo che il delinquente che ha assassinato a Roma, con otto coltellate, il vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello, provenga dal comune, che non esiste, di Torre di Sotto (provincia di Vallemonica), così ci togliamo dai piedi il problema, troppo spesso strumentale, del razzismo. In qualsiasi paese democratico del mondo, se due poliziotti venissero aggrediti e uno di essi fosse accoltellato a morte, il poliziotto non colpito sparerebbe subito, senza indugiare un attimo, contro il delinquente sanguinario. Come mai non è avvenuto a Roma? Perché i poliziotti sono stati colpevolizzati dall’angelismo sterminatore dei maître à-penser che è diventato un modo di pensare. Per queste viole mammole, le armi non si usano nemmeno se ti ammazzano. E così un bravo ragazzo di 35 anni, sposato da 43 giorni che alle tre di notte stava lavorando per il bene degli altri, senza fare tante questioni, adesso non c’è più.