il Fatto Quotidiano, 27 luglio 2019
Così Paratici litigò con Marotta
Sport Calcio
La vera storia del Grande Amore e del Grande Freddo che hanno dapprima unito e poi allontanato i due più importanti dirigenti del calcio italiano: Beppe Marotta, 62 anni, ad dell’Inter e Fabio Paratici, 47 anni, Chief Football Officer della Juventus. Storia di un’amicizia tradita. L’A N T E FAT TO data 23 ottobre 2012. È la sera di Nordsjelland-Juventus (1-1) di Champions e Antonio Conte è in tribuna per la squalifica di 4 mesi rimediata nel calcio s co mm es se; accanto a lui c’è Paratici, braccio destro di Marotta alla Juve. Il regolamento non lo consente, ma a dare ordini al vice Alessio in panchina è Conte, che detta a Paratici le sue disposizioni, subito girate ad Alessio via sms. Succede però che nel secondo tempo, con la Juve sotto di un gol, i tre sms dei cambi ordinati da Conte finiscano per sbaglio anche sul telefonino di Gianluca Fiorini; che è un procuratore e agente Fifa. Fiorini legge gli sms e di lì a poco vede entrare in campo, come da ordini, prima Vucinic, poi Bendtner, poi Giaccherini. “Hai sbagliato p e rs o n a”, scrive a Paratici. Che l’indomani lo chiama e gli prega di non dire nulla: Conte è squalificato, per lui sarebbe un guaio grosso. Ma che ci azzecca un sms finito sul telefonino sbagliato con la rottura di un’amicizia? Per capirlo occorre saltare al 15 luglio 2014 quando al pronti-via del ritiro, in polemica col club che non gli compra i giocatori richiesti, Conte si dimette e abbandona la Juve. Due giorni dopo, e stavolta non per sbaglio, Paratici chiama Fiorini. È agitato. Gli spiega che Alvaro Morata senza Conte minaccia di non venire più alla Juve e che Marotta ne è felice: chiede un aiuto a Fiorini che l’a nn o prima, agli Europei Under 21 in Israele, aveva avvicinato Morata per conto di Osti (S ampd oria ). Fiorini chiede un compenso in caso di buon esito dell’intervento. Poi chiama Morata, che è a cena a Madrid, e lo convince a dire sì alla Juve. L’indomani Paratici chiama Fiorini e lo ringrazia: ti aspetto a Vinovo, gli dice. In realtà Paratici chiede a Fiorini una mano anche per Babic, 18enne difensore serbo: è un extracomunitario, ma Paratici vuol fare l’o per azio ne contando su un club amico come Sassuolo o Atalanta. La trattativa però non decolla; e nel frattempo Fiorini comincia a sentire Paratici freddo nei suoi confronti. Decide così di chiamare Marotta e gli rammenta il ruolo avuto nell’“ope – razione Morata”: Marotta, che voleva Immobile, cade dalle nuvole. Non ne sapevo niente, dice. Tempo pochi minuti e Fiorini riceve sms durissimi da parte di Paratici, come: “La Juventus non ha bisogno di Gianluca Fiorini”. L’ag ente prova allora a ricontattare Marotta, ma i suoi tentativi cadono nel vuoto. Il 13 novembre Fiorini chiede alla Figc l’auto – rizzazione ad adire le vie legali nei confronti di Paratici per le ingiurie ricevute via sms: la Figc non gli risponderà mai. Nel frattempo Paratici ha confessato a Marotta l’episo – dio degli sms “p ro ib it i” fi ni ti sul cellulare di Fiorini: il fatto non è ancora caduto in prescrizione e Paratici non si fida di Fiorini, che ora potrebbe inguaiare la Juve. L’agente invia infatti un esposto in cui documenta il fatto degli sms alla Procura federale (Palazzi) e alla Procura del Coni: non avrà mai risposta. Riceve invece un’inattesa e artefatta denuncia per stalking da parte di Marotta, fatta senza chiedere l’autorizzazione alla Figc. Il 20 febbraio 2015 Marotta presenta una seconda denuncia alla Digos di Torino (che il 9 maggio va a sequestrare il telefonino di Fiorini) all’attenzione del commissario Carmine Massarelli: un pubblico ufficiale che di lì a poco riceverà compensi dalla Juventus per docenze, pagate 140 euro l’una, che svolgerà in data 17-06-2015, 28-03-2017 e 28-06-2017, come risulta dai tabulati di questure.poliziadi – stato.it. Ai primi di gennaio il procuratore Toso condanna Fiorini alla multa di 300 euro per molestie telefoniche. Fiorini fa opposizione (sarà definitivamente assolto nel 2018), presenta a sua volta una denuncia per diffamazione verso chi ha fornito false testimonianze a Marotta e chiede alla Procura federale il deferimento di Marotta che lo ha portato in tribunale violando la clausola compromissoria. Ancora una volta Palazzi, e il Palazzo, fanno finta di nulla. TUTTO CIÒ, Marotta lo fa per rimediare ai pasticci di Paratici che possono compromettere l’immagine della Juventus e bruciare lo stesso Paratici. Per aiutarlo, il dg chiede testimonianze amiche a Pradè, Osti, Corvino, Foschi ed è costretto a calarsi in contenziosi legali. Ma Marotta di Paratici è amico: sono una cosa sola, dicono. Ma molta acqua è passata sotto i ponti dalla sera in cui Paratici sbagliò a mandare quei tre sms; e tante cose sono successe, ultima l’acqui – sto di CR7 che Marotta osteggiò e Paratici invece propiziò. Alla fine Paratici è entrato nel cuore di Agnelli scacciando Marotta e scalzandolo dall’or – ganigramma. Come dice la canzone: “Cominciava così”. Con un sms, sette anni fa.