il Fatto Quotidiano, 27 luglio 2019
Intervista con Paola Marella
Spettacoli Musica non classica
In qualche modo Paola Marella regala sogni, sogni di mattone, e li tratta con accenti di pragmatismo esistenziale, senza cadere nella facile trappola dell’ossimoro. Lei è l’agente immobiliare per eccellenza, l’arredatrice d’i nt e rn i della televisione italiana, basta una sua puntata per mettere in discussione ogni certezza e correre a cambiare il colore di casa; sembra la sintesi perfetta della vera donna borghese di Milano: toni bassi, congiuntivo perfetto, accogliente, visione privilegiata verso l’estero, attentissima all’abbigliamento, con il particolare, magari l’oggetto, utilizzato per ottenere la differenza. Da dieci e passa anni incassa successi in televisione, e ora il martedì conduce su Sky Uno Un sogno in affitto (“E non ci pensavo proprio a una carriera televisiva. Io vivevo sui cantieri”). La sua ciocca bianca l’ha anche resa una delle donne più desiderate del web. “L’ho scoperto per caso l’anno scorso, non lo sapevo” I m p o ss i b i l e. È vero, vivo in un pianeta completamente mio, certe situazioni non mi arrivano; la rivelazione c’è stata grazie a un amico in vacanza. Poi ho controllato e con mio marito abbiamo riso tantissimo. Sex symbol. A 56 anni è una soddisfazione. Dichiara l’età. Perché secondo me è una bella bandiera, nasconderla lo trovo sciocco quanto inutile: se uno investe bene il suo tempo, lo stesso tempo ti aiuta ad acquisire maggiore sicurezza. Poi è ovvio, a 22 anni ero più bella e più tutto. Con i programmi di cucina, oramai sono tutti esperti di cibo; adesso con i suoi tutti esperti di arredamento? Un po’ è così; quando ho presentato Shopping night a rrivavano dei concorrenti convintissimi delle proprie capacità valutative, mentre noi, dietro, ridevamo da star male, tanto da trovare qualche difficoltà nel mantenere un contegno. Insomma, si credono, ma... Spesso sono delle capre, e uno dei momenti più imbarazzanti è quando ti mostrano i pezzi di mobilia provenienti dalla famiglia: in molti casi non sai come uscire dall’angolo per esprimere un giudizio senza offendere. Come è arrivata alla tv? In realtà potevo debuttare nei primissimi anni Ottanta grazie a Enzo Tortora. Ci o è ? Per guadagnare qualche lira, lavoravo con un’amica alla Fiera: una mattina passa Tortora, ci vede, ci conosce e ci propone di diventare delle signorine “b u o n a s e r a”. A noi l’idea piaceva, tanto da frequentare un corso di dizione. Poco dopo lo hanno arrestato (nel 1983). Un ospite a puntata M a s s i m i l i a no Rosolino è una delle guest star di “Un sogno in affitto”, il programma condotto da Paola Marella e in onda il martedì su Sky Uno Fre ga t u ra. Ah, anni prima ho partecipato al Topolino show con Patricia Pilchard. Allora la telecamera le p i a ce. Non ci pensavo più: il vero esordio in televisione è datato “2007” e in un momento di stallo del mercato immobiliare; un giorno un’amica mi chiama: “Cercano una persona per un programma sulle case. Secondo me sei perfetta”. Altro che cantieri. No, a me piacciono, è il mio habitat; però rabbrividisco se penso alla quasi totale assenza di sicurezza che c’era un tempo. Situazioni assurde. Pericolosissime. Lei in politica? La seguo per coscienza civile, ma non sono preparata come credo sia necessario e opportuno. (ci pensa) A prescindere dalle candidature, ognuno dovrebbe riflettere sui propri comportamenti, iniziare a valutare se stesso. Quando la invitano a casa gli amici, tremano? Inizialmente c’è un po’ di imbarazzo, ma poi passa. La ciocca chiara. Qui torniamo alla mia idea di non nascondere la vita: vent’anni fa, dopo la morte di mio padre, sono diventata completamente bianca. Vado dal parrucchiere e lui si è inventato questo taglio. Lei è... Perfezionista e pignola, mio fratello mi ha accusata di essere un po’una maestrina; ma ho una convinzione: cercare di migliorare sempre è un dovere rispetto alla vita. Ha rivisto le puntate del suo esordio in tv? Tragiche, sbagliavo i tempi, e spesso ci inerpicavamo in discorsi privi di senso. Oggi? Uso troppo l’aggettivo “m e r aviglioso”. Cosa legge? Sul comodino ho Le fedeltà invisibili di Delphine de Vigan (Einaudi). Molto bello. Sul web è definita “s eve ra ma giusta”. Davvero? Mi ci ritrovo molto, e lo sono pure con me stessa.