Il Messaggero, 27 luglio 2019
Salisburgo debutta con l’Idomeneo
Speattcoli musica classica e lirica
Salisburgo, largo a due geni. Oggi al via il cartellone operistico del Festival con una nuova produzione di Idomeneo di Mozart, affidato per la regia a Peter Sellars e per la direzione d’orchestra a Teodor Currentzis, alla guida della Freiburg Baroque Orchestra e del musicAeterna Chorus. Nel cast Russell Thomas (Idomeneo), Paula Murrihy (Idamante), Ying Fang (Ilia), Nicole Chevalier (Elettra). I due tornano a Salisburgo e a Mozart dopo aver messo in scena La clemenza di Tito nel 2017 come visione toccante del potere della giustizia e della riconciliazione. Ora si dedicano a un’altra opera seria, scritta da un Mozart venticinquenne.
VISIONARIOSe il sessantunenne regista americano ha alle sue spalle una gloriosa carriera di quattro decenni, il quarantasettenne musicista greco, ma residente in Russia dagli anni Novanta, è esploso negli ultimi anni alla ribalta internazionale come uno dei direttori d’orchestra più interessanti, visionari e anticonvenzionali. «Ciò che distingue Teodor – ha raccontato Sellars nel presentare l’allestimento – è il suo dono di portare la luce in luoghi inaspettati. È un vero visionario, che ha creato una esperienza olistica a durante la prima prova con l’orchestra Battuta per battuta, nota per nota, ha discusso ogni dettaglio con i musicisti. Con questo metodo di lavoro, riesce a creare spazi in cui i cantanti possono sfruttare appieno il loro potenziale».
SPECCHIO MAGICOTutto il Festival ruoterà intorno al mito, inteso come specchio magico in grado di interrogare ancora oggi l’umanità. In Idomeneo il sovrano, diviso tra il dovere verso gli dei e l’amore per la sua famiglia, è costretto a deliberare e ad agire. Questo è in contrato con la mancanza di consapevolezza nel protagonista di Oedipe di Enescu, diretto da Ingo Metzmacher per la regia di Achim Freyer, che diventa colpevole senza aver colpa. Medea è un personaggio chiave nella mitologia, e lo troviamo due volte in scena a Salisburgo: nell’omonima opera in francese di Cherubini, che sarà diretta da Thomas Hengelbrock con la regia di Simon Stone, e in una rilettura contemporanea del compositore francese Pascal Dusapin. La declinazione satirica del sito avrà spazio con l’operetta Orphée aux enfers di Offenbach, che vede al debutto salisburghese il regista Barrie Kosky, mentre Cecilia Bartoli riproporrà Alcina di Handel dopo il grande successo a Pentecoste. Tornerà in scena Salome di Strauss con la regia di Romeo Castellucci e la direzione di Franz Welser-Möst.
Nel cartellone sinfonico spicca l’omaggio a Herbert von Karajan per i trent’anni dalla scomparsa, con la Messa da Requiem di Verdi diretta da Riccardo Muti alla guida dei Wiener Philharmoniker. Qualche numero: centonovantanove appuntamenti in quarantatré giorni: quarantadue di opera, cinquantacinque di teatro e ottantuno concerti. Gli incassi dello scorso anno sono stati di oltre sessantun milioni di euro: cifre salisburghesi.