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 2019  luglio 27 Sabato calendario

Come va il Gruppo Gedi

Soldi
MILANO – Il gruppo Gedi, società editrice di Repubblica, ha chiuso il primo semestre del 2019 con una sostanziale tenuta del giro di affari e della redditività, una riduzione di costi e un risultato netto che tiene conto di alcune poste straordinarie: gli effetti della cessione della partecipazione in Persidera e oneri per ristrutturazione. I conti sono stati approvati dal consiglio di amministrazione di Gedi Gruppo Editoriale, presieduto da Marco De Benedetti, che si è tenuto ieri. I ricavi consolidati del gruppo guidato dall’ad Laura Cioli, pari a 302,9 milioni, hanno registrato una flessione del 6,1%, rispetto allo stesso periodo del 2018. Da segnalare che i ricavi da “edicola digitale” sono cresciuti complessivamente di oltre il 35%: i ricavi delle attività digitali rappresentano ora il 12,2% del fatturato consolidato, che diventano il 15,2% sul brand Repubblica. I ricavi diffusionali sono stati pari a 134,5 milioni, in diminuzione del 5,2%, rispetto a quelli del periodo corrispondente dell’esercizio precedente, in un mercato che ha registrato una riduzione del 7,7% delle vendite dei quotidiani in edicola e in abbonamento. I costi, inclusi gli ammortamenti, sono stati inferiori del 5,5% rispetto al primo semestre dello scorso anno: sono in calo sia i costi del personale (-6%), sia tutti gli altri costi (-5%). Come si precisa nella nota di Gedi «le riduzioni riflettono solo parzialmente gli effetti della ristrutturazione relativa alla redazione de La Repubblica, avviata operativamente nel mese di marzo, e della chiusura di altri due centri stampa». Il margine operativo lordo rettificato si è attestato a 23,5 milioni (16,3 milioni prima dell’applicazione dell’Ifrs 16), che si confronta con i 21,9 milioni di un anno prima. Il margine operativo lordo è pari a 20,2 milioni (13 milioni al netto degli impatti dell’Ifrs 16) e comprende oneri per ristrutturazioni per 3,3 milioni. Il risultato operativo rettificato, a 6,1 milioni, è in linea con quello del 2018, mentre il risultato netto consolidato è negativo per 19,1 milioni: incidono appunto gli effetti della cessione di Persidera (-17,3 milioni) e oneri per ristrutturazioni con un impatto sul risultato netto pari a 2,5 milioni. Il primo semestre del 2018 si era chiuso con un attivo di 4,3 milioni. Se questa è la situazione dei primi sei mesi, cosa accadrà nel resto dell’anno? «Sulla base degli andamenti registrati nel corso dei primi sei mesi – spiega la nota di Gedi – non si intravedono evoluzioni di mercato significativamente diverse da quelle che hanno interessato il settore ormai da anni». Anche se qualcosa di diverso comincia a intravedersi: «Gli ultimi mesi mostrano un andamento migliore rispetto al primo trimestre», per quanto permanga «un elevato livello di incertezza nel contesto, che si riflette in particolare nell’andamento del mercato pubblicitario». Visto il contesto, il gruppo Gedi «continuerà a impegnarsi nello sviluppo dei propri prodotti, nella implementazione di razionalizzazioni volte a preservare la redditività, nel conseguimento di ulteriori benefici derivanti dall’operazione di integrazione con il gruppo Itedi, nel rafforzamento delle propria leadership sulle attività digitali». Tutto ciò dovrebbe emergere nella seconda parte dell’anno, come conclude la nota: «Per effetto degli interventi adottati e sulla base dei trend osservati sui risultati del secondo trimestre, si può pertanto prevedere per la restante parte dell’anno un andamento della redditività in miglioramento rispetto al primo semestre».