Corriere della Sera, 27 luglio 2019
Casa Cien in Cile
Due parallelepipedi grigi incastonati nel terreno, come un albero selvatico in calcestruzzo. Così appare Casa Cien, divenuta, sin dalla sua prima apparizione nel 2011 a Concepción in Cile, un’icona delle costruzioni naturalistiche, firma dello stile inconfondibile di Mauricio Pezo e Sofía von Ellrichshausene. Su di un’area di 430 metri quadrati, si eleva questo edificio formichiere che «celebra due confidenze con la natura circostante – spiega Mauricio Pezo -. Da una parte la sua posizione sopra l’unico quartiere posto sulla collina che circonda Concepción, un terrapieno a 100 metri sul livello del mare. E poi la presenza di un vecchio cipresso che determina l’altezza della torre, una sorta di contrappeso visuale». Un po’ casa animale e arborea, Casa Cien sembra dialogare in modo continuo e con reciprocità col territorio preesistente. «É un volume monolitico – prosegue Sofía von Ellrichshausen -, un unico pezzo dal formato però doppio, con una base e una torre. All’esterno appare ermetica, quasi povera, o meglio discreta, taciturna sulle funzioni che si svolgono all’interno. Dentro, lo spazio è suddiviso tra vita professionale e domestica, con stanze che si estendono orizzontalmente per la quotidianità familiare mentre quelle per le attività professionali sono compatte».
Casa Cien ha avuto molte sorelle: Casa Rode nel sud del Cile, Casa Solo in Spagna, seguite da Casa Poli e Casa Loba. Quello dell’abitazione che scaturisce dal terreno come il frutto di una radice comune è divenuto un topos architettonico. «Crediamo che sia dovuto a una maggiore coscienza planetaria della fragilità del pianeta – dicono Mauricio e Sofia -. La ricerca dei materiali dovrebbe prendere due direzioni ben differenziate. Bisogna scegliere da un lato quelli che sanno invecchiare senza usurarsi come la pietra e il cemento. Dall’altra quelli che potremmo definire usa e getta, che si dissolvono nel tempo, come la carta o il legno, adatti a tutte le architetture effimere, destinate a sparire nel giro di un decennio». Casa Cien rispecchia entrambe le esigenze, una versatilità attestata anche dalla presenza del progetto nella Collezione permanente del MoMA di New York.