ItaliaOggi, 25 luglio 2019
Diritto & Rovescio
Il sistema e i partiti che da sempre si sono battuti perché la Tav venisse realizzata, di fronte alla decisione del premier Conte di sciogliere le riserve e di autorizzare la realizzazione di questa grande opera infrastrutturale internazionale, anziché plaudire il ravvedimento dei pentastellati che, almeno su questo punto, hanno smesso di essere il movimento della decrescita e della disoccupazione per diventare il movimento dello sviluppo, si sono stracciati le vesti e hanno cominciato a inveire, scandalizzati, contro gli M5s colpevoli di aver cambiato parere. Questa inversione di marcia, non solo consente la realizzazione di un corridoio ferroviario che unisce Lisbona con Kiev attraversando trasversalmente l’intera Italia settentrionale ma si dà anche un robusto colpo di volàno all’economia con un investimento che, per più di metà, viene spesato dall’Unione europea. Chi ha a cuore la crescita del paese dovrebbe felicitarsi. Invece i tafazzisti si scandalizzano.