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 2019  luglio 25 Giovedì calendario

Biografia di Camilla Parker-Bowles

“Lo sa che la mia bisnonna era l’amante del suo bisnonno, Edoardo VII?”. Il principe, non proprio british nella maglia sudata dopo aver disputato una veramente british partita di Polo nel parco di Windsor, alza gli occhi sull’impertinente fanciulla che ha scelto di presentarsi così al cospetto di sua altezza. Di fronte a Charles c’è il destino in persona, sotto forma di una graziosa e spigliata signorina di campagna, con il viso arrossato per le sfrenate cavalcate in compagnia dei fratelli e non certo per il più desiderabile imbarazzo che tanto si confà alle giovinette del ton.
I due innamorati ancora non lo sanno, ma quel cortocircuito scatenato dal loro “occhi negli occhi” nel 1971 avrebbe segnato la storia di un’intera nazione per quasi mezzo secolo. Il colpo di fulmine è istantaneo come può essere tra due ragazzi poco più che ventenni, e alla faccia del “No Sex Please, We’re British” la relazione inizia subito tempestosa e per nulla platonica. Ma dura poco, e non perché sia un fuoco che si è consumato in fretta: due anni dopo miss Camilla Shand sposa il fidanzato ufficiale, luogotenente della cavalleria reale Andrew Parker-Bowles. Sussurrano i maligni che non sia l’unico a cui la vivace Milla concede i suoi favori a corte, e la regina Elisabetta stronca la relazione del figlio (non il prediletto) con un micidiale, definitivo, giudizio reale: “Una ragazza infrequentabile”.
Nel 1977 l’esuberante Charles si fa vedere in compagnia di Lady Sarah Spencer, con cui ha un breve flirt tutto sommato insignificante. Non fosse che per un particolare di famiglia, ovvero la di lei sorellina, la timida sedicenne Diana che il principe comincia a corteggiare anche perché mamma Elisabetta vuole che metta la testa a posto e si sposi al più presto. Su di lui incombe “il fantasma di Edoardo VIII”, il re che abdicò per amore di un’americana divorziata, Wallis Simpson. Bisogna che dimentichi l’infrequentabile signora Parker-Bowles che invece secondo molti (e secondo la stessa Diana) lui continua a frequentare clandestinamente anche prima del matrimonio. Una volta ogni tre settimane, almeno.
Il 29 luglio 1981 si tiene nella cattedrale di Saint Paul il matrimonio del secolo: 2.500 invitati, 600 mila persone nelle strade di Londra, più di 750 milioni di spettatori davanti alle televisioni di tutto il mondo per seguire la diretta della favola che si avvera. Diana, avvolta in un abito avorio che diventerà uno standard e con uno strascico di sette metri, sa che tra gli invitati c’è anche la temibile rivale. Ha scoperto chi è davvero Camilla, in precedenza presentata come una “cara, vecchia amica”, da tre giorni soltanto. Succede tutto per caso, perché lei ascolta una telefonata di Charles. E una frase che non può essere fraintesa: “Qualunque cosa succeda, ti amerò sempre”. Il suo futuro marito sta giurando eterno amore alla sua amante. Ma ormai tutto è deciso, tutto è pronto: impossibile tirarsi indietro, è il prezzo della favola.
Diana diventa così la principessa triste, tra attacchi di panico e bulimia, tentativi di suicidio, giochi di Palazzo, la nascita dei due adorati figli e l’indifferenza della regina madre. A un certo punto fa un disperato tentativo e chiede al marito di lasciare Camilla, per provare a far funzionare quel matrimonio che lei stessa definisce “troppo affollato”. Lui risponde lapidario: “Rifiuto di essere il primo principe di Galles senza un’amante”. Ma c’è molto di più. Forse anche Diana si consola tra le braccia di un bodyguard, e di qualche altro amico.
Nel 1986 il matrimonio è già finito (il divorzio arriverà dieci anni dopo) ma è solo nel 1992 che casa reale annuncia l’amichevole separazione delle due altezze. Diana nel frattempo è diventata una donna. È un’icona di stile, un personaggio mondiale, amatissima anche per il suo impegno sociale ed è sempre meno discreta nei suoi amori. In giugno la casa reale viene travolta dall’uscita di un libro incredibilmente scandaloso: Diana – La vera storia, anticipato in due succulente puntate dal Sunday Times. Una vendetta, servita splendidamente fredda, in cui il mondo viene a conoscenza delle chiacchierate intime tra Charles e Camilla, con lui che le dice “vorrei essere il tuo tampax”. “Il sesso”, ha scritto in un recente libro Robert Johnson, “è l’elemento fondante della loro coppia. Quello che non li ha mai fatti restare lontani troppo a lungo”.
Tutto precipita nell’annus horribilis (così definito dalla regina Elisabetta) della casa reale che deve gestire anche la separazione del terzogenito Andrea da “Fergie la rossa” (indimenticabile la foto della duchessa di York che si fa succhiare l’alluce del piede da un ruspante miliardario americano). Due coppie – Carlo e Diana, Andrea e Sarah – sideralmente lontane dai loro alter ego di oggi, William e Kate e Harry e Meghan, così distanti da scandali e pettegolezzi. Mentre il mondo prende atto della fine della favola, l’opinione pubblica si schiera senza indugi a fianco della principessa tradita e contro Camilla la sfasciafamiglie.
Nel 1997, un anno dopo il divorzio ufficiale, Diana muore insieme al compagno Dodi Al-Fayed, in un incidente sotto il Ponte de l’Alma a Parigi, su cui si fanno milioni di ipotesi di altrettanti complotti. Al centro di un ipotetico mirino mondiale c’è la faccia di Camilla, che viene additata come la vera responsabile di quella fine tragica. “Non potevo uscire, ero prigioniera in casa mia. Non augurerei quello che ho passato nemmeno al mio peggior nemico”, dirà lei qualche anno dopo. Ma nemmeno la morte spezza il legame tra i due antichi amanti. Che alla fine si sposano, il 9 aprile 2005, con rito civile (a cui non presenzia Elisabetta II) a Windsor. Per tener fede a quella promessa, “ti amerò per sempre”, in una storia in cui è davvero difficile capire chi ha tradito chi.