Libero, 24 luglio 2019
Importiamo manodopera povera
Magari gli sbarchi (come sostiene Frontex), si sono ridotti. Però i numeri di Eurostat confermano una tendenza ormai conclamata: siamo il Paese europeo più appetibile per entrare in Europa. E tentare, legalmente, di restarvi. Il problema è, semmai, che l’Italia non risulta appetibile per l’immigrazione qualificata. Nel 2017 sono state 825mila nel 2017 le persone che hanno acquisito la cittadinanza di uno Stato membro nell’Unione europea e l’Italia è tra tutti il Paese che ha concesso la maggiore percentuale di passaporti. Secondo i dati di Eurostat, l’Ufficio di statistica dell’Ue, gli Stati membri in cui la maggior parte delle persone ha acquisito la cittadinanza nel 2017 sono stati l’Italia (18% di tutte le cittadinanze acquisite nell’Ue), il Regno Unito (15%), la Germania e la Francia (14% ciascuna), la Svezia e la Spagna (8% ciascuna). PRIMI NEL CONTINENTE I principali beneficiari di una cittadinanza europea sono state persone provenienti da Marocco (8%), Albania (7%), India e Turchia (4% ciascuno). Francia, Spagna e Italia (tutte e tre hanno raggiunto l’83%), sono stati i principali paesi membri in cui i cittadini marocchini hanno acquisito la cittadinanza, mentre per le persone provenienti dall’Albania lo sono stati la Grecia e l’Italia (insieme 97%). Il Regno Unito (53%) era il principale Stato membro in cui la popolazione indiana ha acquisito la cittadinanza, mentre per i turchi lo è stata la Germania (50%). Il confronto con i Paesi di provenienza offre uno spunto anche sulla formazione professionale dei richiedenti cittadinanza. Mentre i turchi sono molto appetibili dalle imprese della Germania (la comunità turcofona conta oltre 3 milioni di cittadini), i cittadini indiani privilegiano il Regno unito. Gli albanesi – anche per prossimità e capacità linguistiche – prediligono Grecia ed Albania. Se la Brexit ha frenato l’entusiasmo dei ricconi extra europei verso Londra, l’Italia non riesce a conquistare cuore e portafogli dei ricchi cittadini globali. Tra gli oltre 825mila nuovi passaporti concessi dai paesi della Ua a cittadini extracomunitari nel 2017 figurano anche i cosiddetti golden visa, vale a dire le cittadinanze “acquistate” da milionari e miliardari provenienti solitamente dalla Russia, dalla Cina e dai paesi arabi. ricchi personaggi che conquistano la cittadinanza “europea” in cambio di investimenti nel paese Ue prescelto. Cipro e malta Non è una novità ma adesso anche la Commissione europea si dice allarmata dall’arrivo in massa (soprattutto verso Cipro e Malta), di ricchi russi. Che entrano in possesso di un passaporto Ue e poi possono muoversi tranquillamente in tutta l’Unione europea e negli Stati che hanno accordi di libera circolazione. In quasi 21mila vanno verso la Germania (il 22,7%), ma un abbondante 6,3% entrano nell’Ue da Cipro. I russi che hanno scelto l’Italia sono stati 1.309. Un’inezia rispetto alle 5.517 cittadinanze concesse nel 2017, di cui 1.315 ai russi, 502 ai britannici e 481 agli ucraini. Resta da vedere se lo sconto fiscale promesso ai ricconi che dovessero trasferirsi in Italia funzionerà. Per attrarli la legge di Bilancio 2019 ha previsto una tassa a forfait di 100mila euro, con tassazioni forfettarie anche per gli altri componenti della famiglia che dovessero trasferirsi almeno formalmente da noi. Altri Paesi, come il Portogallo, preferiscono puntare sui tanti pensionati, piuttosto che sui pochi ricchi. Offrendo zero tassazione a chi si trasferisce per i primi 10 anni in cui si assume la residenza per almeno 181 giorni l’anno.